22 regole narrative dalla Pixar
Le 22 regole twittate dall’autrice Pixar Emma Coats hanno già fatto il giro del web due o tre volte (noi le abbiamo scovate su Aerogramme Writers’ Studio attraverso Boing Boing) ma siccome ci piacciono da morire abbiamo pensato di usare un po’ del nostro tempo e ci siamo permessi di tradurle in italiano per il piacere di quei lettori che non sono troppo a loro agio con l’inglese. Ed eccole qui, 22 preziose regole per costruire una storia da un’artigiana di una delle migliori botteghe narrative del mondo.
- I personaggi che ami sono quelli la cui tenacia supera i successi.
- Devi tenere a mente quello che ti piace vedere, non quello che ti diverti a scrivere. Può esserci una grande differenza.
- Cercare un tema è importante, ma non realizzerai di cosa parli esattamente la tua storia finché non arriverai al finale. E ora riscrivila.
- C’era una volta ____. Ogni giorno, ____. Un giorno ____. A causa di questo, ____. A causa di questo, ____. Finché alla fine ____.
- Semplifica. Focalizza. Fondi i personaggi. Evita le deviazioni. Avrai la sensazione di stare perdendo parti preziose, ma in realtà ti stai liberando.
- Cosa piace al tuo personaggio, in cosa si sente a suo agio? Catapultalo al polo opposto. Sfidalo. Come se la cava?
- Tira fuori il tuo finale prima di aver messo giù la parte centrale. Seriamente. I finali sono difficili, inventalo, crealo prima di tutto il resto.
- Finisci la tua storia, non crucciarti che non è perfetta. In un mondo ideale avresti entrambe le cose, ma passa oltre. Farai meglio la prossima volta.
- Quando sei bloccato, fai una lista di quello che NON DEVE succedere dopo. Molte volte finirai per imbatterti nel materiale con cui ti sbloccherai.
- Fai a pezzi le storie che ti piacciono. Quello che ti piace in loro è una parte di te; devi riconoscerla prima di poterla utilizzare.
- Mettere nero su bianco ti dà la possibilità di iniziare a sitemare. Se rimane nella tua testa, un’idea perfetta, non la condividerai mai con nessuno.
- Scarta la prima cosa che ti viene in mente. E la seconda, la terza, la quarta, la quinta – togli di mezzo l’ovvio. Sorprendi te stesso.
- Fa’ che i tuoi personaggi abbiano opinioni. Passivo/malleabile può sembrare meglio per te che scrivi, ma è veleno per lo spettatore.
- Per quale motivo devi raccontare QUESTA storia? Quale passione dentro te va ad alimentare questa tua storia? È quello il succo.
- Se fossi il tuo personaggio, in questa situazione, come ti sentiresti? L’onestà dà credibilità alle situazioni incredibili.
- Cosa c’è in ballo? Dacci delle ragioni per tifare per il tuo personaggio. Cosa succede se fallisce? Fai una bel mucchio di condizioni avverse.
- Nessun lavoro è mai sprecato. Se non funziona, lascia perdere e passa oltre – si ripresenterà e tornerà utile più avanti.
- Devi conoscere te stesso: la differenza tra fare del tuo meglio e affannarti. Scrivere è mettersi alla prova, non raffinarsi.
- Le coincidenze sono ottime per mettere i personaggi in difficoltà; le coincidenze per cavarceli sono un imbroglio.
- Esercitati: scomponi un film che non ti piace. Come lo ricomporresti per fartelo piacere?
- Devi immedesimarti nelle tue situazioni e nei tuoi personaggi, non puoi semplicemente scrivere ‘cool’. Cosa farebbe comportare TE in quel modo?
- Qual è l’essenza della tua storia? Il modo più semplice di raccontarla? Se lo sai, puoi costruire intorno a quello.
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