a year in… books!
Potevano forse mancare i libri nelle nostre classifiche di fine anno? Ovviamente no, ed ecco a voi le pagine che più ci hanno appassionato, emozionato, coinvolto e travolto nel 2010.
PS: se vi va di polemizzare e inoltrarci la vostra lista, che è certamente migliore delle nostre, non esitate ad utilizzare i commenti. De gustibus disputandum est!
- La donna nel XVIII Secolo – Edmond e Jules de Goncourt (Sellerio)
- Mondo matto – Atak (Orecchio acerbo)
- Fuori a rubar cavalli – Per Petterson (Guanda)
- Olio di cane – Ambrose Bierce (Coniglio editore)
- Favole a colori – La Fontaine Chagall (Donzelli)
- L’altalena del respiro – Herta Müller (Feltrinelli)
- Giufà – Francesca M. Corrao, Chiara Carrer (Sinnos)
- Vita del Reverendo Padre Athanasius Kircher (La Lepre)
- Pensare l’impossibile. Donne che non si arrendono – Anaïs Ginori (Fandango)
- L’asinello d’argento – Sonya Hartnett (Rizzoli)
- Trilobiti, I dodici racconti di un grande scrittore – Breece D’J Pancake (ISBN)
“nessun lettore può terminare questi racconti senza commuoversi, e nessuno scrittore può uscirne senza restare infuenzato”. - Ipazia. Vita e sogni di una scienziata del IV secolo – Adriano Petta, Antonino Colavito (La Lepre edizioni).
Le mode passano, le belle storie restano. - Tolstoj è morto – Vladimir Pozner (Adelphi)
L’affascinante (e inquietante) storia privata di un maestro della letteratura- - Aurora con mostro marino – Neil Jordan (Cavallo di Ferro)
Amore, famiglia, tradimenti, riscatto sulle ventose coste irlandesi. - The Unwritten – Mike Carey, Peter Gross (Vertigo Comics)
Un fumetto insolito che svela il fascino potente delle Storie - I terribili segreti di Maxwell Sim – Jonhatan Coe (Feltrinelli)
Il viaggio più avventuroso è quello dentro se stessi. - La contessa sanguinaria – Alejandra Pizarnik (Playground)
Se vi interessano le storie vampiriche, dimenticate Twilight. - Omicidio a Road Hill House – Kate Summerscale (Einaudi)
Un’inchiesta letteraria e giornalistica sulla nascita dei detective privati, nella vita e nell’arte. Interessante come un saggio, avvincente come un romanzo. - Genio e follia. Strindberg e Van Gogh – Karl Jaspers (Cortina Raffaello)
Qual è il confine tra malattia mentale e creatività artistica? Qual è il prezzo del “genio”? - La bambina di neve. Miracolo infantile – Nathaniel Hawthorne e Kiyoko Sakata (Topipittori)
Una favola delicata e malinconica firmata da uno dei più grandi narratori di tutti i tempi. Le illustrazioni in bianco e nero di Kiyoko Sakata vi faranno innamorare.
- Piccoli crimini – Dave Zeltserman (Fanucci)
- C’era una volta in America – Harry Grey (Mattioli 1885)
- Tecniche di Resurrezione – Gianfranco Manfredi (Gargoyle)
- Congetture su April – John Banville (Guanda)
- Angeli a pezzi – Dan Fante (Marcos y Marcos)
- Il Conte di Montecristo – Alexandre Dumas (Mondadori)
- Vita e morte di un giovane impostore scritta da me, il suo miglior amico – Cristiano de Majo (Ponte alle grazie)
- Il sangue è randagio – James Ellroy (Mondadori)
- Ruggine Americana – Philipp Meyer (Einaudi)
- La battuta perfetta – Carlo D’amicis (Minimum fax)
- Personaggi letterari a tavola e in cucina – M. Grazia Accorsi (Sellerio)
- La fine è nota – Geoffrey Holiday Hall (Sellerio)
- Finché sarà passata la tua ira – Åsa Larsson (Marsilio)
- Diario di Adamo ed Eva – Mark Twain (Cavallo di ferro)
- Bambini nel bosco – Beatrice Masini (Fanucci)
Io di Maria Grazia Accorsi ho letto le sue “Frittate d’autore”, sempre di Sellerio. Magnifica prosa, profonda e dotta; prima scelta su cui concordo appieno.
Ok, ecco i miei:
– L’orda del vento, Alan Damasio (Nord) – Per come Damasio gioca con le parole, per lo spessore dei personaggi, per l’ambizione letteraria, per come sa coinvolgere… splendido.
– From Hell, Alan Moore & Eddie Campbell (Magic Press) – La storia di un’omicida, la storia di Londra, la storia di una lucida follia. Alan Moore è un narratore come pochi.
– Mucho Mojo, Joe Lansdale (Einaudi) – Un’altra grande storia di Hap e Leonard: spassosa, emozionante e drammatica.
– Q, Wu Ming (Mondadori) – La Controriforma, le ribellioni, le guerre, le trame politiche, l’ascesa delle banche. Su tutto, la grande sfida fra l’eterno vagabondo ribelle e l’occhio occulto del potere papale.
– Altai, Wu Ming (Mondadori) – L’impianto è un po’ diverso da quello di Q ma l’idea è la stessa: la storia vista dagli sconfitti. Seconda lezione dei Wu Ming su come scrivere un romanzo storico.
Q è magistrale, concordo, Altai invece è stato deludente: ammiccante, prevedibile, insomma, per i miei gusti, minestra scaldata.