Ho riportato l’omicidio in casa – dove esso dimora

Marcia funebre per una marionetta.
Questo titolo probabilmente non vi sembrerà familiare, ma se vi facessi ascoltare il suddetto brano di Gounod, dopo le primissime battute esclamereste: “ma è la musica di Hitchcock!” (con buona pace di Gounod).
Quelle note, ormai celeberrime, sono per noi inscindibili dalla caricatura del profilo del re del brivido (caricatura realizzata da lui stesso, con esattamente nove tratti di matita) a cui si sovrappone la silhouette, altrettanto inconfondibile, del vero Hitchcock, pancione annesso.

Con il rituale “Buonasera”, nel 1955 Alfred Hitchcock entrava nelle case di tutti gli americani (o, quantomeno di quelli che avevano un televisore), e, successivamente, in quelle degli europei, con la prima puntata della serie Alfred Hitchcock presenta.
Ma cosa ci faceva uno dei più geniali, fortunati e apprezzati maestri del cinema di tutti i tempi chiuso nell’angusto riquadro in bianco e nero della scatoletta domestica?
Semplicemente (si fa per dire) il grande Alfred  aveva, ancora una volta, visto un po’ più lontano dei suoi colleghi. Così, mentre registi, attori e sceneggiatori di Hollywood guardavano con terrore e sospetto quella nuova, piccola e infida concorrente che portava i film dentro le case, Hitchcock (insieme a pochi altri) la vedeva per ciò che era, o, meglio ancora, per ciò che avrebbe potuto essere: uno strumento nuovo e complementare che offriva numerose potenzialità tutte da esplorare.

Attraverso il formato televisivo, più economico e snello, era, infatti, possibile sperimentare, ad esempio, varianti di una storia che non avevano potuto trovare posto al cinema, oppure, ancora, si potevano mettere alla prova nuove tecniche e nuovi talenti.
Hitchcock, quindi, contribuendo a inventare e definire la televisione così come aveva contribuito a inventare e definire il cinema, lanciava il formato del film breve, quello che oggi chiameremmo disinvoltamente “cortometraggio”: una storia autoconclusa della durata di 25 minuti.
L’idea si rivela vincente e la serie Alfred Hitchcock presenta viene trasmessa per sette stagioni, ognuna di circa 40 episodi per un totale di 268.
Al contrario di quello che si potrebbe pensare, gli Alfred Hithcock presenta non erano girati dal regista inglese (se non in minima parte), ma erano, appunto, da lui presentati. Quelle storie, infatti, dovevano molto a Hitchcock e al suo universo, a partire dalla scelta dei temi, fino alle fonti letterarie passando attraverso l’uso delle eccellenti maestranze da anni al servizio del genio del brivido.
La serie, inoltre, rappresentava un ottimo trampolino di lancio per registi esordienti (un giovanissimo Robert Altman, per dirne uno), così come una straordinaria vetrina per gli attori alla prime armi (un altrettanto giovane Walter Matthau, per dirne un altro). Ma la popolarità garantita dal mezzo televisivo, unita alla possibilità di associare il proprio nome a quello di una delle personalità più eminenti di Hollywood, rappresentava una bella tentazione anche per le star più affermate, e la lista degli interpreti che si sono avvicendati nella serie è costellata di nomi eccellenti.

Il ruolo di Hitchcock in questa serie, quindi, è sostanzialmente quello di garantire la qualità del prodotto, e, per farlo, ci mette, come si suol dire, la faccia, comparendo personalmente come protagonista delle brevi sequenze che precedono e seguono ogni episodio. Queste esilaranti gag, della durata di un paio di minuti e dallo stile marcatamente british, rappresentano una delle parentesi più surreali della storia della televisione.
I 268 episodi di Alfred Hitchcock presenta sono tutti molto ben realizzati, ma alcuni di essi sono dei veri e propri piccoli capolavori.
In definitiva, Hitchcock si dimostra un personaggio squisitamente geniale persino nel campo del marketing, riuscendo a trasformare se stesso e il proprio goffo profilo in un vero e proprio brand, garanzia di una qualità ma più ritrovata in un programma televisivo.

2 thoughts on “Ho riportato l’omicidio in casa – dove esso dimora

  • Aprile 9, 2011 alle 3:34 pm
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    Non che io sappia, ma esistono i cofanetti delle singole stagioni.

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