Saper scrivere non ha niente a che fare con la buona educazione

Joe Lansdale è uno a cui piace mettere le cose in chiaro, e nella sua introduzione a Altamente esplosivo (Fanucci, 2010) lo fa senza mezzi termini: “i miei racconti – ve lo dico prima – rischiano di portarvi via la seggiola da sotto il culo o di tirarsi giù le mutande senza pensarci due volte. Sono fatti così”.

Uomo avvisato mezzo salvato.

Questa raccolta tutta italiana offre una bella panoramica dello “stile Lansdale”, spaziando in maniera completa fra i tanti generi sperimentati dallo scrittore texano: horror, gangster story, urban fantasy, pulp, grottesco.

Guai però a farsi trarre in inganno: il fatto che a Lansdale piaccia raccontare storie piene di sangue, violenza, sesso perverso, merda e turpiloquio non significa che queste siano le materie prime del suo narrare. Dietro una facciata pulp e volgare si nascondono personaggi intensi e ‘vivi’, che si tratti di sgrammaticati pistoleri, violenti criminali, ottusi poveracci, ragazzini o giganti. Come se ciò non bastasse, il suo modo di scrivere è sempre vibrante e dinamico, spesso carico di una tensione magistralmente costruita e coltivata, per non parlare del suo senso dell’umorismo: graffiante, spietato, cinico, volgare, talvolta gratuito ma in grado di deliziare chi sa apprezzarlo.

Quelli nei quali i personaggi si muovono sono ambienti colmi di solitudini e di rapporti sociali deteriorati, dove solo i sentimenti più forti – desiderio, odio, paura ma anche ambizione e amicizia – riescono a sopravvivere. Ognuno fa fronte come può a questo degrado: c’è chi si affida a farmaci sperimentali e chi si accoppia con una pecora, chi cerca risposte in un rasoio in grado di “affettare le dimensioni” e chi stupra cadaveri, chi si mette al servizio di un dio dal carattere orribile e chi vuole solo nascondersi da onnipresenti telecamere.

Se i primi racconti alternano cose buone (il cupo, surreale e perverso Appuntamento al drive-in, la spassosa caricatura fiabesca de Il gigante. Una favola) ad altre meno riuscite (il distopico Sorveglianza o la zombie-story La lunga giornata morta), è negli ultimi che si trovano le vere e proprie perle. La cosa che venne dal mare è una folgorante favola cupa che richiama e distorce il mito del pifferaio di Hamelin; in Hide and Horns si viene proiettati in un far west crudo e violento, magistralmente raccontato da una sgrammaticata prima persona, mentre al centro di Mulo bianco, maiale pezzato, probabilmente il miglior racconto del libro, c’è una storia ironica e malinconicamente assurda di dedizione e amicizia, con la quale Lansdale dà prova del suo essere un vero scrittore di razza, casomai ce ne fosse ancora bisogno.

Una lettura consigliata a tutti i suoi fan e a coloro che apprezzano tanto la qualità letteraria quanto le tinte forti.

Titolo: Altamente esplosivo
Autore: Joe Lansdale
Editore: Fanucci, collezione vintage
Dati: 2010, pp. 240, euro 16,00

 

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