She’s armed, he’s dangerous

Se avete avuto una giornata particolarmente dura o triste o sconfortante, allora potrebbe essere l’occasione giusta per vedere una puntata di Castle. Poche cose infatti, nell’ambito audiovisivo, sono in grado di restituire il sorriso come l’adorabile faccia da schiaffi di Nathan Fillion nei panni dello scrittore Richard Castle.
Castle non è un poetico e tormentato intellettuale ma, al contrario, un ricco, superficiale e un po’ viziato autore di best seller che vive circondato dal lusso e coccolato dalle donne e dai fan.
Come molti uomini poco cresciuti, Castle vive ancora con sua madre, un’attempata ma affascinante attrice di Broadway che cerca di venire a patti con la sua decadenza. A completare la famiglia c’è una figlia adolescente che, al contrario dei suoi parenti, si dimostra spesso decisamente più matura della sua età.

Ma l’eccesso di ricchezze e di compagnia femminile non implica che Richard Castle sia uno sciocco, anzi, arrivato ormai alle soglie della mezza età crede che sia giunto il momento di dare una svolta alla propria carriera. Contro il parere dei suoi editori e dei suoi lettori, Castle decide di far uscire di scena il personaggio che lo ha reso famoso: il detective Derek Storm, protagonista di decine e decine di best seller internazionali.
Ma questa coraggiosa scelta sembra ritorcerglisi contro perché, dopo la «morte» di Storm, Castle, per la prima volta, è assalito dal blocco dello scrittore.
A rovesciare questo stato di cose interviene provvidenzialmente (se così si può dire) un killer che utilizza proprio i romanzi di Castle come modello per i suoi delitti. Lo scrittore viene chiamato a collaborare con la squadra omicidi di New York e qui incontra l’affascinante detective Kate Beckett (Stana Katic).

La bella poliziotta, però, è quanto di più diverso da lui si possa immaginare. Tanto Castle è irrazionale, infantile, fantasioso tanto Beckett è disciplinata, metodica, controllata. Facile prevedere che tra i due nasca una certa chimica ma il detective Beckett preferirebbe perdere una mano piuttosto che ammettere di essere attratta da Castle o, peggio ancora, di confessare che ha a casa una copia di ogni suo singolo libro.
Meno prevedibile è che Castle trovi proprio in Beckett l’ispirazione per la sua nuova protagonista: la sensualissima detective Nikki Heat. Per inseguire la sua intuizione letteraria (o per stare più vicino a Kate?) Castle sfrutta la sua amicizia con il sindaco e ottiene il permesso di seguire la squadra di Beckett come consulente in tutti i casi di omicidio.
Come si svolgerà la collaborazione tra una schiva stakanovista e un fanciullesco narcisita? Con continui litigi e provocazioni da entrambe le parti che deliziano lo spettatore, conscio che, sotto sotto, Castle e Beckett si vogliono bene e farebbero qualunque cosa per proteggere il proprio compagno/a.

L’esperimento sembra efficace anche perché Beckett insegna a Castle qualcosa sulla vera vita dei poliziotti, migliorando l’attendibilità e l’accuratezza delle sue storie mentre Castle insegna a Beckett che a volte, per risolvere un caso, occorre pensare come se si fosse dentro un romanzo.
Impossibile non affezionarsi all’improbabile coppia Castle-Beckett o a tutti i riuscitissimi personaggi secondari che ruotano loro intorno.
Nella prima serie le indagini poliziesche costituivano poco più di un pretesto per fare da sfondo ai dialoghi tra i personaggi. Ma la serie ha riscosso subito grande simpatia da parte del pubblico e la produzione, probabilmente, ha deciso di investire qualche risorsa in più nella sceneggiatura, dal momento che, a partire dalla seconda serie, le trame investigative risultano decisamente più curate e, nella terza, diventa difficile prevedere come, e se, si risolverà la situazione in ogni puntata.

La seconda serie punta moltissimo sulla sotterranea tensione erotica tra Castle e Beckett e sulle inconfessabili, reciproche gelosie. La terza invece, sorprendentemente, abbandona la strada più scontata e si concentra sull’aspetto più squisitamente relazionale, dando ampio spazio anche ai personaggi minori.
La terza serie, inoltre, abbonda di citazioni letterarie e cinematografiche con cui sia gli autori che i personaggi si divertono a giocare creando un godibilissimo effetto parodistico.
In un’offerta televisiva che ci sommerge ormai di efferati delitti e torbidi serial killer, Castle rappresenta una gioiosa ventata di freschezza che mescola il giallo alla commedia e al genere sentimentale; un prodotto in cui la vera chiave di volta è la costruzione di personaggi così amabili che desiderereste incontrarli nella vostra vita di tutti i giorni.

A dire il vero gli autori della ABC ci hanno provato a portare Castle e Beckett fuori dallo schermo. Sul sito ufficiale della ABC, ma anche nelle librerie, potete leggere il «vero» romanzo che ha per protagonista Nikki Heat: Heat Wave.
Chi lo ha scritto? Ma Richard Castle, naturalmente! Con tanto di dedica ai suoi amici della squadra omicidi di New York e alla sua musa Kate Beckett.

I primi dieci capitoli di Heat Wave scaricabili gratuitamente (in inglese)

Titolo: Castle
Ideatore: Andrew W. Marlowe
Network: ABC (in onda in Italia su FOX e su RAI2)
Con: Nathan Fillion, Stana Katic

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