L’Anticristo? Non è così brutto come lo si dipinge

Papa Jacko, colui che guida la Chiesa Cattolica nel mondo di WormwoodLa notizia che Garth Ennis sarebbe ritornato sul luogo del delitto deve aver fatto sobbalzare il cuore di molti fumettofili. Se l’autore più dissacrante – è il caso di dirlo – del panorama anglo-americano decideva di cimentarsi nuovamente con la religione, a sei anni di distanza dalla conclusione dell’amatissimo Preacher, il risultato – c’era da giurarlo – difficilmente avrebbe deluso i lettori. E quando, qualche mese fa, si è saputo che la casa editrice BD avrebbe portato finalmente in Italia questo racconto datato 2006, più di un nostalgico della Magic Press dei bei tempi che furono deve essersi sentito, di colpo, un po’ più giovane.

Le cronache di Wormwood è una miniserie pubblicata negli States dalla Avatar Press, casa editrice nata a metà degli anni ’90 che, dopo aver dato a disegnatori come Rob Liefeld, Mike Deodato Jr. e William Tucci l’occasione di sfogare le proprie velleità di autori completi, ha deciso di arruolare tra i propri sceneggiatori alcuni dei più bei nomi del fumetto mainstream (si fa per dire) nordamericano. Così, gente come Warren Ellis, Frank Miller, Alan Moore – a fronte di ampie garanzie in fatto di libertà creativa – ha cominciato a pubblicare per l’editore dell’Illinois, e a loro si è aggiunto Garth Ennis.

Forse per nostalgia, forse per insicurezza – ma avendone conosciuto l’indole attraverso i suoi lavori, ne dubitiamo – lo scrittore di Holywood (con una elle sola, è in Irlanda del Nord) ha deciso di andare sul sicuro; e nel creare i personaggi, le ambientazioni, la trama della sua nuova miniserie, ha attinto a piene mani al repertorio che già gli aveva permesso di scrivere i 66 numeri al fulmicotone (per non contare gli speciali) dedicati all’epopea umana e divina del reverendo “predicatore” Jesse Custer, partito dalla più sperduta chiesa del Texas e giunto fino alle soglie del Paradiso solo per ricordare a Dio (che aveva abbandonato vigliaccamente il genere umano al proprio destino) quali fossero le sue responsabilità di genitore e di demiurgo.

Così, lo sceneggiatore ci prepara un altro piatto saporito, non lesinando sugli ingredienti che lo hanno reso celebre: entità semi-divine apparentemente onnipotenti, angeli e demoni che si combattono dalla notte dei tempi, Dio e il Diavolo, santi ben poco ortodossi, alte gerarchie ecclesiastiche per nulla interessate al lato più spirituale della propria missione. Questa volta, protagonista della sarabanda ennisiana è Danny Wormwood, figlio di Satana, Anticristo riluttante (ha ampiamente deluso le attese paterne in materia di Armageddon) e affermato produttore televisivo che, proprio quando crede di aver raggiunto la felicità sentimentale e lavorativa, viene risucchiato nel delirio delle proprie origini. “Papà” ha deciso che l’Apocalisse non può più attendere e, trovando finalmente una valida sponda nel degenerato australiano che siede sul trono di Pietro (un dissoluto Pontefice che si fa chiamare Papa Jacko), “muove guerra” al figlio riottoso per risvegliare in lui l’istinto assassino e distruttore. Cosa accadrà al migliore amico di Danny (un Gesù Cristo a cui Garth l’iconoclasta non risparmia nulla)? E a Dio? L’umanità è davvero perduta?

A tradurre per immagini le visioni di Ennis è stato chiamato Jacen Burrows, già visto all’opera su altre serie made in Avatar. Non crediamo sia solo suggestione se il suo tratto ci ricorda quello di Steve Dillon, il disegnatore che ha realizzato tutti i numeri della serie regolare di Preacher. Se quest’ultimo mostrava più sicurezza nella realizzazione delle fisionomie (Jesse Custer, del resto, era anche figlio suo), Burrows sembra prestare più cura e attenzione agli sfondi e alle ambientazioni in generale. A difesa di Dillon, occorre dire che le infernali scadenze dettate da una serie regolare graficamente affidata a lui solo non potevano permettergli troppi indugi. Il suo “erede”, misurandosi sulla lunghezza dei sei albi, ha scadenze meno pressanti e grazie a ciò realizza un lavoro efficace e decisamente riuscito.

I personaggi, le tematiche, persino i disegni: tutto sembra suggerire che Wormwood rappresenti per Ennis “solo” una rassicurante rimpatriata. Ma la realizzazione di nuove miniserie dedicate al personaggio – che speriamo di vedere presto anche in Italia – testimonia il gradimento del pubblico americano. Non provate a dire allo sceneggiatore nordirlandese che la sua vi sembra solo una minestra riscaldata: conoscendolo, potrebbe farvela ingoiare con tutto il piatto, e continuare a raccontare le gesta del figlio del diavolo solo per il gusto di farvi un dispetto.  Certo, a noi l’idea non dispiacerebbe affatto.

La copertina del volume BDLe Cronache di Wormwood vol. 1
di Garth Ennis e Jacen Burrows
144 pp., b/n Euro 13,00