Forgiveness Rock Record – Broken Social Scene

Ho sempre avuto difficoltà a descrivere in modo chiaro, netto e univoco che caspita di musica fanno i Broken Social Scene. E lo confermo anche oggi che mi trovo qui a parlare della loro ultima fatica, Forgiveness Rock Record, uscito proprio qualche giorno fa per Arts and Craft e che fa scongiurare un loro possibile scioglimento, dato da tutti ormai cosa scontata.

E invece no, loro che fanno? Tornano e sfornano un signor disco, lungo ben 14 canzoni e mai noioso anche negli intermezzi strumentali che pure non sono pochi. Ma basta già la tripletta iniziale per conquistare. World Sick comincia con un’intro soffusa, incalzata dalla ritmica della batteria per poi esplodere in un refrain liberatorio fatto di accordi aperti e cantato corale: pezzone. Si prosegue con Chase Scene, brano elettro-rock pieno di synth e fiati. E infine (ma quale fine, siamo ancora al terzo pezzo!) Texaco Bitches, track più squisitamente indie pop.

broken social sceneMa il disco non finisce qui né si attenua, piuttosto continua a veleggiare stabile su alti livelli con Forced to Love, All to all e Art House Director. Solo qui si prende una piccola pausa per cambiare timbri e spostare l’ascoltatore su un altro piano, più calmo, tranquillo e riflessivo. Ed ecco allora pezzi come Ungrateful Little Father, Romance to the grave, la buckleyana Me and my hand e la strumentale Meet me in the basemet.

Come al solito il collettivo indie rock di Toronto tira fuori dal cilindro un disco sfaccettato, multiforme, divertente e mai, dico mai, scontato. Sarà che, secondo l’ultimo censimento, sono diciannove, o che al progetto partecipa un po’ tutta la scena alternativa della città canadese (Kevin Drew, Brendan Canning, Feist, Stars) o che sono un gruppo di amici che non ha mai perso la voglia di fare musica nei modi più disparati possibili, ma i Broken Social Scene riescono ad ammantare di freschezza e novità ogni nuovo loro disco pur essendo ormai, di fatto, dei classici dell’indie rock di questi anni.

Qui sotto puoi ascoltare l’intero album (oppure lo trovi qui)

Guardali qui spaccare dal vivo