Heartbreaked by Girls

Da pochissimi giorni, esattamente il 22 novembre, è uscito il nuovo EP dei Girls Broken Dream Club. Ed è precisamente da quel dì, da quando è entrato in casa scaraventando tutti i dischi e gli ultimi ascolti per aria, che si è imposto come un unico interlocutore musicale. Si tratta di un EP, e sono solo sei canzoni. Eppure.

Avevamo già conosciuto i Girls per il notevole disco di esordio Album che aveva sbaragliato critica e ascoltatori (sempre di nicchia s’intende, mica siam qui a parlar di grandi numeri) e dopo un anno ci troviamo punto e daccapo. Perché se non proprio allo stesso livello queste sei canzoni si pongono addirittura sopra quello precedentemente stabilito.

E Christopher Owens, autore di tutte le canzoni nonché voce della band, s’impone, dopo appena un anno di frequentazione, come una delle personalità più interessanti della scena indie-pop, e non solo per le sue innate capacità di songwriter o per la sua burrascosa storia ma anche perché è una persona con le idee chiare e precise. Uno serio insomma, mica un cazzone qualunque (come appunto dimostra questa intervista).

Broken Dreams Club è stato annunciato proprio da una lettera scritta a mano dal nostro, dicendo che il disco, oltre che essere un ringraziamento per quanti avevano apprezzato Album e supportato la band dal vivo, rappresenta un po’ l’orizzonte creativo del gruppo nonché lascia intravedere i possibili spiragli di sviluppo.

E così è infatti, Broken Dreams Club sembra un lavoro di passaggio ma se ben conosciamo ciò che c’era prima non possiamo sapere cosa ci aspetterà. Tutte le premesse, a ogni modo, sembrano buone. Quello che salta subito all’orecchio dal primo ascolto è la bellezza intrinseca delle canzoni e come tutte funzionino sia in solitaria che in gruppo. Pare infatti accresciuta la consapevolezza di essere qualcosa di ben definito, un’entità ben riconoscibile con un suono proprio e delle atmosfere personalissime.

Il pezzo di apertura, The Oh So Perspective One, ci trasporta direttamente in una cameretta raccontandoci le delusioni adolescenziali di una ragazzina. La cadenza della canzone à la mariachi con i fiati in primo piano e la voce di Owens che, da perfetto crooner, ci descrive la scena, illustrano perfettamente la qualità dell’aria: i Girls sembrano cresciuti e questo sia sotto il profilo della produzione (tanto di cappello al bassista Chet JR White), veramente impeccabile, sia da un punto di vista vocale. La voce di Owens infatti appare più sicura, determinata e con un timbro più basso e oscuro che ne mette in risalto la bellezza.

E tutto questo non viene che confermato dalle canzoni successive. La meravigliosa Heartbreaker, con il suo andamento da singolo, o Broken Dreams Club che affonda le sue radici nei classici americani (l’inserimento della tromba in sordina è un tocco di classe pura). O ancora la malinconica Substance (da brividi quando Owens invoca la sua chitarra: Guitar solo c’mon) e Alright con i suoi ipnotici intrecci strumentali.

A chiudere il disco la canzone della fuga, Carolina, lunga sette minuti, come il tempo che ci metti a realizzare che questo mondo così com’è a volte è un po’ troppo, pretende troppo. E allora via, buttarsi tutto dietro le spalle e staccarsi, disconnettersi per andare altrove.

La grande qualità dei Girls in Album ma ancora di più in questo Broken Dreams Club è quella di scrivere storie che in qualche modo parlano a tutti, che raccontano qualcosa a ognuno di noi. Gli amori, i turbamenti, l’amicizia, la voglia di fuga sono tutti elementi rintracciabili nelle singole canzoni che i Girls ci suonano entrando direttamente nei nostri cuori e facendoceli a fettine.

In verità ammetto che non pensavo potessero essere un gruppo da più di un disco ma devo ricredermi totalmente. Il talento c’è ed è enorme. Speriamo solo che i due continuino così. Per il momento non ci resta che richiedere la nostra tessera per il Broken Dreams Club, sederci e ascoltare le loro storie.

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Girls – Broken Dreams Club by indieistanbul