Gun Club, una pistola calda [podcast]

Nel 2009 La cantina del rock dedicò una puntata tematica ai Gun Club; ve la riproponiamo come atto d’amore incondizionato verso Jeffrey Lee e la band californiana. Buon ascolto.

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Di molti dei gruppi che amo non vedrò mai un concerto, non avrò la percezione dei suoni che si scaricano sul mio corpo o di una scarica di chitarra elettrica che mi scoppia nel cervello, non sarò tra il pubblico travolto da una bolgia di emozioni…  Non ho vissuto musicalmente gli anni ’80 e non ero neanche nato quando uscì Fire of Love, mentre Miami è stato registrato che avevo pochi mesi. 
Eppure ascolto i Gun Club come se fossero un gruppo che registra e suona adesso, non 25 anni fa. Forse perché il loro sound mi suona recente, mi suona attuale.  Contemporaneo.

I Gun Club nascono a Los Angeles alla fine degli anni ’70 da quella mente folle di Jeffrey Lee Pierce che, radunando periodicamente e non senza difficoltà compagni di viaggio che puntualmente lo avrebbero poi abbandonato o che lui avrebbe allontanato senza una ragione, intraprende una folle e deragliante corsa, fatta di concerti, sbandate, cadute, kilometri, contraddizioni insanabili e melodie lancinanti. Jeffrey Lee era annientato dalla bellezza del blues, dal delta del Mississippi e da quella che viene chiamata in genere tradizione musicale americana. A chi lo accompagnò nel viaggio per le autostrade della musica, aggiunse lo spirito punk che andava chiarendosi da qualche anno come un’istanza necessaria per approdare a qualcosa di nuovo e nello stesso tempo quanto mai vivo.

Lo hanno chiamato spesso punk blues: forse sarebbe meglio parlare di suono americano. Avere un repertorio, una tradizione che si è tramandata prima oralmente e poi su disco e viverla quotidianamente filtrandola attraverso il proprio vissuto e la propria esperienza.  Il blues, il country, il rock’n’roll, la psichedelia e altre mille rivoli centrifugati nel punk e ritrasmessi nel presente, come se fosse la cosà più semplice e la strada maestra da seguire.

Si narra che Jeffrey Lee abbia ereditato il rapporto con il diavolo da ben noti bluesman prima di loro e che assieme a Kid Congo Powers (Cramps, Nick Cave and Bad Seeds tra gli altri), abbia scritto le più belle pagine di blues bianco, sta di fatto che il cantante dei Gun Club è stato per lungo periodo l’erede e il propiziatore di questo fiume in piena che è il suono americano. Non facendo niente per esserlo, anzi sbagliando sempre tutto ciò che poteva sbagliare, senza redenzione nè prospettiva, ma capace di rinascere e mettere in musica tutto il suo tormento.

Ripercorriamo la storia dei Gun Club attraverso la loro musica, ascoltabile e percorribile senza nessuna pretesa di esaustività attraverso canzoni che non ne vogliono sapere di invecchiare.

 

La Cantina del Rock va in onda ogni sabato pomeriggio alle ore 18.30 su Radio Popolare Roma in FM: Radio Popolare Roma FM 103.3 mhz, dovunque in streaming: www.radiopopolareroma.it