Il clima sta cambiando: si tessono soluzioni

Ruth Zenger - Germania Durst - Sete - Glasgow fotografie

The Climate is Changing! Il Clima sta Cambiando!

È raro che il linguaggio figurato si possa tradurre da una lingua all’altra: generalmente un’espressione idiomatica è confinata in una sola lingua. Il titolo scelto per la mostra che accompagnerà Feltrosa 2010 è una felice eccezione. In italiano, come in inglese, dire che il clima cambia equivale a dire che tutto ciò che è stato vero in passato non lo è più, che è necessario rinnovare e cambiare abitudini, atteggiamenti e punti di vista.

Ne consegue un intenso dibattito portato avanti a colpi d’arte, un’arte fatta di materiali semplici ed ecologici, raffinata, di denuncia che pone l’attenzione sui problemi della standardizzazione come risultato della produzione di massa e sul suo impatto inquinante. Quali sono le risposte date dagli artisti che espongono in questo contesto? Lo chiediamo a Eva Basile, fondatrice di Feltrosa, che da oltre 30 anni si occupa di tessitura e di feltro.

Eva Basile - Italia The dirty dozen - Matthew 26:45 _ Quella sporca dozzina - Matteo 26:45 _ foto di Daniel V. Kevorkian

D: Il clima sta cambiando e voi lo denunciate per mezzo dell’arte fatta col feltro. Qual è il fine ultimo di questa esposizione?
R: Il fine della mostra è sensibilizzare i visitatori sul fatto che sia l’ambiente in cui viviamo che la struttura stessa delle nostra società hanno bisogno di una cura maggiore da parte di ogni singola persona. Le economie sono in crisi per una somma di cattive abitudini, per l’atteggiamento rapace che abbiamo verso le risorse naturali e lo sfruttamento del prossimo.

D: C’è un legame abbastanza esplicito tra il tema della mostra (che si appoggia e promuove su tematiche etico-sociali e ambientali) e l’uso del feltro, materiale con alle spalle una lunga storia culturale, completamente naturale e resistente all’usura del tempo…
R: Il feltro è un materiale intrinsicamente ecologico: per farlo si usa una risorsa in molti casi vista come rifiuto speciale. Le lane italiane e locali in ogni parte del mondo sono un impiccio per i pastori, dal momento che il mercato richiede solo le fibre extrafini di produzione australiana e neozelandese.

D: Eva, ci accompagni in una visita virtuale attraverso l’allestimento della mostra? Come si compone? Da che parte del mondo arrivano le opere in mostra?
R: La mostra nella sua esposizione al Museo del Tessuto di Prato, sarà articolata in quattro aree tematiche:  Denuncia, Interrogativi, Soluzioni e Fiducia. Molti lavori denunciano lo sfruttamento delle risorse naturali, elaborano i temi dello scioglimento dei ghiacci, della desertificazione, della migrazione forzata di popolazioni che hanno visto il proprio mondo devastato. Altre pongono domande sul futuro. Ci sono opere che esprimono fiducia nel potere rigenerativo della natura mentre altre esortano a cambiare abitudini ed atteggiamenti.

Anna Maria Atturo - Italia Mani senza acqua - foto di Paolo Rosso

I 50 lavori in mostra sono stati selezionati a novembre da una rosa di 180, provengono da Italia, Germania, Spagna, Austria, Romania, USA, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Regno Unito, Danimarca ed Olanda. Fra le opere non selezionate ve ne erano dalla Russia, Brasile, Turchia, Albania, Svizzera ecc.

D: Che cosa vi ha indotto a scegliere il Museo del Tessuto di Prato come sede ideale per Feltrosa 2010? Quali sono gli appuntamenti in programma?
R: Si tratta di una serie di coincidenze fortunate: Il Museo del Tessuto è un’istituzione molto attiva e dispone di uno staff appassionato e giovane. Un’azienda pratese guidata da una giovane imprenditrice, Gaia Gualtieri, ha proposto al Museo e al gruppo giovani industriali di Prato la presenza di Feltrosa.
Quella che sta dietro ad eventi come questo è un’economia altra, basata sulla cura per le persone, sulla fornitura di occasioni e materiali per un fare artistico/artigianale di cui si sente la necessità al giorno d’oggi.
Altra condizione fortunata è stata il fatto che mi sia stato chiesto di prender parte al direttivo di International Feltmakers Association, un organismo con sede in Inghilterra che promuove la pratica del feltro artigianale. La IFA organizza la propria conferenza annuale all’estero, ad anni alterni. Mi è stato chiesto di organizzare la conferenza del 2010 ed eccoci qui!

THE CLIMATE IS CHANGING
Mostra – concorso internazionale di arte tessile contemporanea
Museo del Tessuto di Prato Via Santa Chiara 24, Prato (PO) Italia, +39 0574 611503
Dal 7 maggio 2010 al 7 luglio 2010

Orari di Apertura:
Lun-Ven: 10.00-18.00; Sab: 10.00-14.00; Dom: 16.00-19.00

Ingresso: 6 euro