Il dolce sollievo della scomparsa

Aveva dodici anni; si chiamava Leonora. Sarebbe scomparsa.

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66thand2nd si contraddistingue, come sempre, per l’attenzione che riserva agli autori esordienti; un approccio quanto mai rischioso che nel caso di Sarah Braunstein viene ripagato dall’apprezzamento della critica. La trentaseienne scrittrice, che si inserisce nel solco dei giovanissimi autori partoriti dalla scuola di scrittura americana (lei, a sua volta, insegna Introduction to Fiction Writing alla Harvard  Extension School), si afferma già con la sua opera prima The Sweet Relief of Missing Children, la cui lettura, a distanza di qualche mese della pubblicazione in Italia col titolo Il dolce sollievo della scomparsa, assume nuova consistenza alla luce dei recenti fatti di cronaca accaduti a Cleveland, con la liberazione di tre giovanissime persone scomparse, imprigionate e schiavizzate per oltre dieci anni. Vite spezzate, e difficili da ricostruire, di giovani donne il cui dramma riecheggia tra le pagine del corposo e denso romanzo.

La Braunstein si immerge nella profondità della famiglia americana, presentandoci un quadro carico di angoscia e fallimenti; narrando la storia di famiglie già disgregate, in cui l’abbandono, l’assenza, la fuga, se non già intervenuti a dissolvere quei valori sociali ridotti al lumicino, sono imminenti e inevitabili: madri, padri, figli, disperati e soli in cerca di una via d’uscita che non necessariamente porterà al riscatto. Ma laddove gli adulti sono in cerca di un ricongiungimento umano, dettato dalla necessità di riappropriarsi di una socialità perduta, gli adolescenti, vittime innocenti dello sgretolamento famigliare e dell’evanescenza del ruolo dei padri e delle madri, cercano nell’isolamento e nella perdizione la culla in cui sentirsi protetti.

sarah braunsteinPax, Goldie, Judith, Thomas, Constance e gli altri personaggi, le cui storie in un modo o nell’altro si intrecciano, si incontrano o si scontrano, sono tutti legati da piccoli o grandi drammi; personaggi che si impara a conoscere, capitolo dopo capitolo,  grazie all’attento e puntuale profilo psicologico magistralmente tracciato dalla Braunstein. Un’architettura complessa tenuta insieme dalla storia di Leonora, esempio quanto mai reale di come possa essere difficile il mestiere del genitore, e quanto, a volte, la frenesia iper-protettrice che regola il sistema educativo,  che imprigiona il bambino in una rete di convenzioni e divieti («Tu sei preziosa. Sei preziosa, ma non sei libera. Non puoi essere entrambe le cose»), non si rivela adatta a salvare una figlia dalla brutalità del mondo, rendendola incapace di riconoscere i rischi e le furbizie di chi la circonda, fino a un inevitabile tragico epilogo.

Alla fine, ognuno dei personaggi a suo modo sparisce, fuggendo e reinventandosi o rimanendo preda della violenza altrui.

Temi attuali che trovano fonte nei casi di cronaca e, come dichiarato dalla stessa scrittrice di Portland, in serie TV come CSI o Law & Order, a dimostrazione della sensibilità della nuova generazione di scrittori verso gli input dei media. E sei i risultati di questo processo sono come quelli de Il dolce sollievo della scomparsa, gli amanti delle buone letture possono dormire sonni tranquilli.

La porta sbatté alle spalle del ragazzo. Se n’era andato.
[…]
Constance sentì, per la prima volta in tanti, tantissimi anni — qual è quella parola che significa che sei da sola in una stanza sudicia illuminata da una lampadina sfarfallante e i vetri delle finestre sono pieni di ditate e nessuno accorre quando lo chiami, nessuno, perché tutto quanto – l’amore, la tranquillità – è stato solo uno scherzo della tua immaginazione?
[…]
Terrore.

sweet-relief-of-missing-childrenTitolo: Il dolce sollievo della scomparsa
Autore: Sarah Braunstein
Editore: 66thand2nd
Dati: 2012, 301 pp., prezzo € 16,00

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