Il giorno più nero

fotografia di Giulia ValentiniUna ricerca del 2010 aveva decretato che il giorno più nero dell’anno fosse il terzo lunedì di gennaio. Le vacanze natalizie sono ormai finite da un pezzo e le prossime sono ben lontane dall’apparire all’orizzonte, fa freddo, c’è poca luce. Tutti ottimi motivi per abbandonarsi alla depressione, non c’è dubbio, ma esclusivamente in un’ottica individuale. Se lo sguardo, invece, si fa più ampio, sino ad inglobare l’intera ultima decade della storia dell’umanità – i disgraziati “anni zero” –, con estrema certezza, quell’etichetta di “giorno più nero” andrebbe a posarsi sulla data dell’11 settembre 2001. Nero è stato quel giorno, nere le sue immagini che fanno parte della memoria collettiva, nere le oltre duemila vittime dell’attacco terroristico e ancor più nere, se possibile, le conseguenze di quel giorno, che ancora si trascinano a dieci anni esatti di distanza.

La mostra Su nero nero, in svolgimento al Centro d’arte contemporanea del Castello di Rivara, nel Canavese, regione a metà strada tra Torino e Ivrea, raggruppa una vastissima collezione di nerissimi sintomi della depressione globale in cui è piombato l’Occidente in seguito agli attacchi alle Torri Gemelle di New York. Neri sono i meccanici cani da caccia che puntano aggressivi gli spettatori all’ingresso dello splendido castello. Nero, se non per il mento e i bianchissimi occhi sgranati, è il Batman accovacciato e terrorizzato. Nere le sedie che colano sul pavimento e le borse di materiale riciclato. Nerissima è la monumentale scultura Deriva di Paolo Grassino che copre l’intera altezza della biblioteca del castello, con il suo ammasso di tubi di cartone che ricordano un roveto suburbano in cui è stata gettata la carcassa di un’automobile.

Molti degli artisti in mostra sembrano ben coscienti della straordinaria capacità del nero di esaltare gli altri colori. Tutto si illumina ulteriormente se stagliato su di uno sfondo completamente nero e così accade alle fragili margherite di Daniela Perego, o agli iridescenti tatuaggi che coprono i corpi di baffuti energumeni d’inizio Novecento.

Il colore nero genera immediatamente degli affascinanti contrasti e il gallerista torinese Franz Paludetto, curatore della mostra, ha saputo sfruttarli al meglio, certamente facilitato dalla cornice che ospita le opere, ancor più nere tra le pareti bianche delle sale del castello; fantasmi della tragedia newyorkese che diventano ancor più inquietanti nella noiosa tranquillità di una domenica pomeriggio canavesana.

Su nero nero
dall’11 settembre al 13 novembre
Castello di Rivara
piazza Casimiro Sillano 2, Rivara (To)
Info: www.castellodirivara.it

[vimeo http://www.vimeo.com/16175492 w=400&h=225]

LUX AETERNA from Jacopo Jenna on Vimeo.

[vimeo http://www.vimeo.com/13208038 w=400&h=327]

Alia super aliam (non vedo quasi più) from annamaria di giacomo on Vimeo.

[vimeo http://www.vimeo.com/14439191 w=400&h=225]

Ritorno from claudia gambadoro on Vimeo.

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