Italian Export Inc.

Sembra che un nuovo vento stia spazzando la penisola italiana. In un periodo di crisi economica, culturale, umana le sottoculture si muovono e si scambiano suggestioni e impressioni in modo frenetico. La struttura della rete facilita gli interscambi (e ormai lo sappiamo) e l’assimilazione in territori resi desolati dalla pochezza del mainstream si fa bulimica, vorace, veloce. Ed ecco che dalle periferie iniziano a comparire produzioni degne di scene più importanti. Intendiamoci, la fattura resta artigianale, e per questo curata nei minimi dettagli, ma il respiro si allarga e finisce per scavallare quella famosa siepe che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Le nostre band iniziano a girare in palcoscenici più grandi, fanno i festival ritenuti seri e le canzoni perdono quell’aura di provincialismo che avevano un tempo. Ormai di esempi ce ne sono molti ma adesso mi preme presentarvi  Man On Wire, Quakers & Mormons e Drink To Me.

I Man on Wire, supergruppo del nordest (all’interno membri di Tre Allegri Ragazzi Morti, Smartcops, Arnoux e Oliver), hanno esordito alla fine dello scorso gennaio con il bell’album West Love (Knifeville, 2012). La band, ispirata dall’impresa di Philippe Petit, l’uomo che, teso un filo tra le torri del World Trade Center, lo attraversò sospeso nel vuoto, ha composto otto canzoni di impronta folk-pop che sembrano provenire dalle fredde foreste del Maine. La malinconia  la fa da padrone in tutti i pezzi che affondano le proprie radici in storie e memorie passate, connotando il disco come esplicitamente intimista anche se gli arrangiamenti non sembrano disdegnare una certa grandeur alla Wilco o Arcade Fire, giusto per fare due nomi. West Love suona dunque allo stesso tempo emozionante ed altisonante, riuscendo a lasciare nell’ascoltatore la luminosa impressione di essere davanti a qualcosa di vivo. Da ascoltare e riascoltare tutto, dall’inizio alla fine.

http://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/v=2/album=2935830168/size=venti/bgcol=FFFFFF/linkcol=4285BB/

Funeralistic è il secondo album per i Quakers and Mormons ed è uscito nel mese scorso, febbraio, per la Valigetta e Anemic Dracula.Per un po’, un mese credo, il disco è stato in free download: bastava un like alla pagina  facebook dell’etichetta per portarsi a casa questo bel prodotto denso e cupo, chiuso e claustrofobico come una passeggiata metropolitana. Adesso è disponibile solo in versione digitale oppure in vinile ai concerti. E quindi cappuccio ben calcato sulla testa, cuffia nelle orecchie e via per 33 minuti di beat, bpm e rappate farcite da suggestioni mediorientali alla M.I.A (Almost Dead, Funeral the procession, Burial Ground), classic soul  (Acceptance, Expire, Wooden Embrace, Worms), drum’n’bass (Unconsciusness),  e musiche da videogames (Parting and Weeping, Epitaph). Un disco che suona compatto, perché si aggira nelle terre di confine dell’hip hop, eppure allo stesso tempo , per lo stesso motivo, aperto a mondi nuovi e lontani.  Non ci si annoia mai e per dieci canzoni si guarda la morte in faccia in modi sempre differenti: un album che non concede nulla all’easy listening e proprio per questo risulta portatore sano di fascino brumoso.

https://player.soundcloud.com/player.swf?url=http%3A%2F%2Fapi.soundcloud.com%2Ftracks%2F36481297 Quakers & Mormons – Parting And Weeping [FREE DOWNLOAD] by La Valigetta

E poi ci sono i Drink To Me. Riuscite ad immaginare una musica che misceli psichedelia, pop, elettronica, il tutto alla maniera scanzonata e giocosa dei Flaming Lips, solo senza chitarre elettriche? No? Be’ allora ascoltatevi S (Unhip Records, 2012) perché non saprei essere più incisivo, né più inventivo per dirvi quanto questo disco sia qualcosa di spaziale – letteralmente, non sto usando un termine giovane. Davvero è inutile sprecarsi a descrivere la bellezza di ogni singola canzone, di come il disco suoni potente ed equilibrato in tutte le sue parti (melodie-testi-ritmiche), di come ti scoprirai a ballare su ogni singolo pezzo, qualunque cosa tu stia facendo, fino a logorarti il menisco per sempre, da Henry Miller a Airport song. Ma soprattutto sarebbe difficile descrivere quel senso di stupore che ogni traccia ti regala per le svolte improvvise e le strade ardite intraprese dalla band (da urlo quelle di Picture of the sun, LA 13 Pt 1, e Airport song). Forse l’unico aggettivo davvero calzante per la musica dei Drink To Me è quello di allegra/spensierata. Perché quando ascolti S ridi e sei felice e non pensi a nulla se non a muoverti, muoverti, muoverti. E non è cosa di tutti i giorni, soprattutto di questi tempi. Improvvisamente l’estate è più vicina.

https://player.soundcloud.com/player.swf?url=http%3A%2F%2Fapi.soundcloud.com%2Fplaylists%2F1249276 Drink to me – S by drinktome