Non l’ho letto ma mi piace – Ep. 11
Rubrica arbitraria, casuale e insindacabile di segnalazioni letterarie su libri che non abbiamo ancora letto, ma che comunque vi consigliamo. E se poi avessimo ragione noi?
Credo che Ryszard Kapuscinski non abbia bisogno di presentazioni. Il reporter polacco si è guadagnato un posto nella storia del giornalismo del ‘900 con il suo lavoro in Africa e in Russia, testimoniato dalle due pietre miliari Ebano e Imperium. Abbiamo amato in particolare il primo, vero e proprio atto d’amore nei confronti del continente africano e della sua gente, ma al contempo attenta e illuminante analisi storica e sociale, politica e antropologica. Questa capacità di analisi, proveniente dalla sua formazione da storico, unita all’incredibile passione per il suo lavoro e al talento di scrittore, fa di Kapuscinski un autore unico e di questo suo libro postumo, raccolta di scritti da lui stesso progettata prima della sua scomparsa avvenuta nel 2007, un’opera imperdibile per chi sia alla ricerca uno sguardo fresco, brillante, appassionato, competente e illuminante sugli eventi della storia recente e sulle sue dinamiche future. E, a quanto pare, non solo per quanto riguarda Africa e Russia, da sempre al centro del suo lavoro. La curatrice del progetto, Krystyna Stràczek, spiega nell’introduzione: “questi testi mostrano Kapuscinski non solo nei panni di reporter e scrittore, ma dimostrano la sua stupefacente conoscenza del destino e della cultura dei paesi che visitava (non a caso si era formato come storico). Non sono però una mera dimostrazione di erudizione. Kapuscinski richiama i fatti per interpretarli, per mostrare paralleli storici e culturali, e per prevedere il futuro.” [Massimo Basile] Ryszard Kapuscinski
Nel turbine della storia. Riflessioni sul XXI secolo
Feltrinelli , pp 224, € 8
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