Non l’ho letto, ma mi piace – Ep. 9

Rubrica arbitraria, casuale e insindacabile di segnalazioni letterarie su libri che non abbiamo ancora letto, ma che comunque vi consigliamo. E se poi avessimo ragione noi?

Personaggio amato e odiato, strenuo difensore della cristianità contro l’eresia, Nicolas Eymerich è un eroe negativo, cui in qualche modo ci si affeziona e di cui non si può smettere di leggere. Finemente votato al razionalismo estremo, cinico e impietoso. Senza voler scomodare a vuoto mostri sacri della letteratura, fa il verso alla figura tragica del Grande Inquisitore di Dostoevskij, convinto che le masse, ignoranti e meschine, non possano godere della libertà, perché non ne sarebbero capaci. Valerio Evangelisti riesce con maestria a mescolare due generi apparentemente inconciliabili: la fantascienza e la narrazione storica. Nove romanzi da divorare, ognuno a sé stante. Rex tremendae maiestatis è ciò a cui tutte le strade convergono, il decimo e ultimo del ciclo. La resa dei conti del Magister, che come tutti gli eroi, per essere ricordato come tale, deve uscire di scena. Con intelligenza, ne siamo convinti. [Maria Nesticò]
Valerio Evangelisti
Rex tremendae maiestatis
Mondadori, pp. 483, € 18,50
L’ho letto, tanti anni fa, Il giardino segreto. Si trattava proprio di un regalo di Natale e sulle prime non mi piacque per nulla. Fuori contesto, quindi, in questa rubrica, del tutto. In effetti, però, non del tutto, anzi, affatto, perché, superata la prima impressione e la netta avversione per la ragazzina intrattabile e viziata protagonista della storia, Il giardino segreto divenne col tempo uno dei miei libri prediletti e poi perché la versione di cui vi scrivo è quella completamente rinnovata nella traduzione di Beatrice Masini (e dalla copertina accattivante) edita da Fanucci. Questa storia di Frances Hodgson Burnett, straordinariamente densa di realismo, eventi soprannaturali, spunti rivoluzionari, è certamente da riscoprire e gustare, assolutamente apprezzabile quindi il volerle ridare lustro. [Barbara Ferraro]
Frances Hodgson Burnett
Il giardino segreto
Fanucci, pp. 278, € 11,00
Torna nelle librerie, e sotto i nostri alberi di Natale, uno degli scrittori del fantastico più celebrati dalla critica e coccolati dal pubblico: Neil Gaiman. Il suo nuovo libro Odd e il gigante di ghiaccio riporta Neil in un territorio che gli è caro e in cui si muove piuttosto felicemente: l’eccezionale patrimonio narrativo costituito dai miti nordici, già al centro del suo romanzo American Gods. Ed ecco di nuovo dei antichi (Odino, Thor e Loki, per la precisione, ma in sembianze animali) alle prese con il mondo moderno e con nuovi eroi umani, o aspiranti tali.
La struttura sembra quella molto classica del viaggio di formazione con tanto di prova finale che sancirà il valore – e il destino – del piccolo protagonista. Il libro, edito da Mondadori, in verità, lo troverete nello scaffale della letteratura per ragazzi, ma le storie di Neil Gaiman spesso hanno il pregio di farsi amare anche da un pubblico più adulto.
Odd e il gigante di ghiaccio è un patetico tentativo di ricalcare formule di successo o è una nuova bella storia partorita dal più amabile degli autori gotici contemporanei? Non lo sappiamo, ma noi, dobbiamo confessarlo, a Neil vogliamo molto bene e preferiamo sperare per il meglio. Impreziosito dalle belle illustrazioni di Brett Helquist, questo libro potrebbe essere un ottimo regalo per avvicinare qualcuno alla lettura e non necessariamente di età compresa tra gli 11 e i 13 anni. Attenti però: una volta scoperto Neil Gaiman potrebbe non volersi fermare più. [Valeria Vitale]
Neil Gaiman
Odd e il gigante di ghiaccio
Mondadori, pp. 120, € 14,00

The woods decay, the woods decay and fall,
The vapours weep their burthen to the ground,
Man comes and tills the field and lies beneath,
And after many a summer dies the swan.
(Lord Tennyson, Tithonus)

Non l’ho letto ma mi piace perché per raccontare un punto di vista, il proprio, sulla cultura americana e il suo narcisismo, la sua superficialità e la sua ossessione per la giovinezza nessun altro titolo avrebbe colto così profondamente il segno. Dopo molte estati muore il cigno di Aldous Huxley: una storia, al tempo stesso satirica e filosofica, incentrata sull’antico, e quantomai contemporaneo e sfibrante, desiderio dell’uomo di vivere per sempre. Da quando nel 1939 fu data alle stampe per la prima volta ogni volta si rinnova attorno a questo suo nucleo e perno: con tutte le paure e le incertezze che gli sono complementari. Di Aldous Huxley Cavallo di Ferro ha pubblicato anche I diavoli di Loudun. che il New York Times Book Review ha definito «Il culmine della straordinaria carriera di Huxley». [Maddalena Bonparola]

Aldous Huxley
Dopo molte estati muore il cigno
Cavallo di ferro, 333 pp., € 19,00