Real Estate live @Casa 139

E fu così che in una calda serata di pre-estate mi ritrovai, assieme ad un’altra sparuta manciata di persone, nella sempre accogliente atmosfera della Casa 139 a godermi uno spettacolo tanto intimo quanto intenso.

Ad aprire le danze i sempre più maturi A Classic Education. Saliti sul palco senza neanche uno straccio di sound-check (i Real Estate sono arrivati difilato da Berlino, appena in tempo per l’inizio del concerto) i cinque bolognesi (orfani purtroppo  del violinista) hanno sciorinato buona parte del loro repertorio assieme ad un grappolo di pezzi nuovi che non hanno potuto che confermare il talento della band. A un primo ascolto sembra anzi che i nuovi brani evidenzino una raggiunta maturità artistica e una presa di coscienza di quelle che sono le proprie capacità: emerge una personalità che si rivela essere quella degli A Classic Education e di nessun altro, senza riferimenti di sorta. Bravi.

Subito dopo salgono sul palco quattro ragazzetti che sembrano appena usciti fuori da The Big Bang Theory. Timidi, con gli occhialoni neri e le camicie a quadri, i Real Estate non si sono sprecati in fronzoli, hanno imbracciato gli strumenti e hanno iniziato a suonare. Una dopo l’altra hanno snocciolato tutte le canzoni del disco, da Pool Swimmers a Suburban Dogs, da Fake Blues a Black Lake per concludere col bellissimo medley Atlantic City/Beach Comber. Anche dal vivo gli intrecci chitarristici di Martin Courtney e Matthew Mondanile riescono a conservare intatto lo stile psychedelic-surf della band del New Jersey, riuscendo allo stesso tempo a donare energia ai brani che su disco sembravano più intimistici e riflessivi. Dopo dieci ore e rotte di viaggio i Real Estate non si sono spaventati, ma hanno svolto il loro dovere più che bene passando a pieni voti la prova live.