Rock anni ’60 e fantascienza: George RR Martin come non l’avete mai letto

Mettiamola così, se non fosse stato per gli anni Sessanta, gli anni Cinquanta sarebbero andati avanti in eterno.

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Non è un nome nuovo George R.R. Martin. Nonostante sia da decenni un autore di culto per gli amanti della fantascienza e del fantasy, oggi guadagna una nuova fetta di seguaci e ritorna prepotentemente alla ribalta nella cronaca letteraria e cinematografica grazie alla popolarità della serie televisiva targata HBO: Game of Thrones (tratta dalla ben più vasta e complessa saga Le cronache del ghiaccio e del fuoco). Gargoyle non si è lasciata sfuggire l’inevitabile effetto di traino del successo televisivo, per pubblicare la prima lunga incursione di Martin nella fantascienza, datata 1977, con In fondo al buio (Dying of the Light), e il singolare e a suo tempo sfortunato, dal punto di vista commerciale, romanzo del 1983: Armageddon Rag. A ben vedere l’insuccesso potrebbe leggersi anche tra le righe della solita frase a effetto di Stephen King riportata sulla fascetta del volume (“Il miglior romanzo che ho mai letto sulla cultura della musica pop americana degli anni 60”), che non si concentra affatto sugli aspetti soprannaturali dell’opera, che hanno contribuito a forgiare la carriera di Martin, ma sull’aspetto sociologico, e in parte storico (con tutte le precauzioni del caso), che forse i lettori (e gli editori) dell’epoca non erano pronti ad accogliere. Se infatti Martin appare orientato alla contaminazione dei generi che potrebbero essere a lui più congeniali, thriller, noir, horror, utilizzandone tutti gli stereotipi, dalla caratterizzazione dei personaggi ai dialoghi, per finire alla struttura stessa del romanzo, la sua sperimentazione (come lui stesso definì il suo tentativo) rimane solo nelle intenzioni, non riuscendo, fino alla fine, a trovare lo spunto e l’intuizione tali da rendere imprevedibile la narrazione. È però proprio questa debolezza a esaltare invece l’incursione nella Storia della cultura alternativa degli anni Sessanta che finisce per trasformare il romanzo in una riflessione amara sulla società americana e sulla sua repentina trasformazione. Una frase di lancio, quella di King, a conti fatti azzeccata, che testimonia la sua ammirazione, più volte ribadita, nei confronti di Martin.

mod_article26584914_1E quasi a ricambiare questa stima ecco l’ambientazione nel Maine e il protagonista del romanzo in preda al blocco dello scrittore (tema caro e ricorrente nei romanzi del Re); infatti, è intorno a pagina trentasette del suo nuovo romanzo, pagina ancora infilata nella macchina da scrivere, che ruota la vita di Sandy Blair, fino al giorno in cui viene coinvolto dall’Hedgehog, ex rivista di spicco della sottocultura rock, in un’indagine giornalistica sull’assassinio efferato del promoter dei Nazgûl, gruppo di rilievo della musica underground e da tempo disciolto in seguito alla morte della sua star. Da qui parte il viaggio di Blair attraverso l’America dimenticata, alla riscoperta di amicizie perse e di una cultura quasi definitivamente sotterrata, che lo porterà a rivivere emozioni e tragedie note, e l’orrore che si cela dietro alla reunion dei Nazgûl (chiaramente gruppo d’ispirazione tolkeniana) la cui fama affonda nelle pratiche sataniste, come successe per molti altri gruppi dell’epoca, e nel loro nuovo tour destinato a sfociare nell’Armageddon finale attraverso il loro più cupo ed esaltato successo: Music to Wake the Dead.

Mettendo da parte gli evidenti limiti già accennati, Armageddon Rag si rivela una lettura piacevole nel momento in cui il lettore viene catapultato in un mondo distopico e alternativo, in cui la storia della controcultura americana non si conclude con gli omicidi (quello di Sharon Tate su tutti) ad opera della setta di Charles Manson e con la tragedia dell’Altamont free concert del 6 dicembre 1969, ma con l’invenzione narrativa dell’attentato del concerto di West Mesa che crea l’universo in cui si muove Sandy Blair. Un espediente che consente a Martin di creare un nuovo Sessantotto (specchio della realtà), e di sfuggire però alle maglie della Storia; uno spunto per riproporre un’epoca segnata dalla guerra del Vietnam e dal governo Nixon, da Kennedy e Martin Luther King, dalle marce e dai sit-in di protesta, e per cercare di capire la metamorfosi di quei giovani pronti a lottare per un sogno e per una società nuova, e che pochi anni dopo hanno colpevolmente rimosso e rinnegato i loro ideali e le cause della loro ribellione, per ritrovarsi a desiderare sogni più concreti al ritmo del rampantismo sociale. Giovani che hanno decretato la fine dell’utopia hippie nascondendosi dietro la maschera della maturità per giustificare la loro deriva borghese: la fine di  un tempo in cui tutto era possibile e niente fu possibile.

Per chi ha vissuto in pieno quell’epoca la lettura potrebbe rilevarsi un nostalgico tuffo nel passato, per i più giovani, invece, l’invito alla scoperta di un mondo non troppo lontano, attraverso le numerose citazioni  e i segni sparsi nel racconto, e la colonna sonora che introduce ogni capitolo che vale più di ogni altra parola:

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Those Were the Days, Gene Raskin
Bad Moon Rising, Creedence Clearwater Revival
Did You Ever Have To Make Up Your Mind , The Lovin’ Spoonful
House Burning Down, Jimi Hendrix
Yesterday, The Beatles
The Alabama Song, Kurt Weill & Bertold Brecht
The Sound of Silence, Simon & Garfunkel
Don’t Look Now, Creedence Clearwater Revival
Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band, The Beatles
Acquarius/Let the Sunshine In, The Fifth Dimension
Volunteers, Jefferson Airplane
End of the Night, The Doors
Up from the Skies, Jimi Hendrix
Chimes of Freedom, Bob Dylan
Homeward Bound, Simon & Garfunkel
Mexicali Blues, Grateful Dead
Let It Be, The Beatles
What Have They Done To My Song Ma?, Melanie Safka
Purple Haze, Jimi Hendrix
Do You Believe in Magic?, The Lovin’ Spoonful
Patterns, Paul Simon
White Rabbit, Jefferson Airplane
Uncle John’s Band, Grateful Dead
Who’ll Stop the Rain?, Creedence Clearwater Revival
You Can’t Always Get What You Want, Rolling Stones
Behind Blue Eyes, The Who
The End, The Doors
Truckin’, Grateful Dead

armageddon-rag-martin-gargoyleTitolo: Armageddon Rag
Autore: George R. R. Martin
Editore: Gargolyle
Dati: 2013 (1983), 478 pp., prezzo € 16,50

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