Scarafaggi nella zuppa. Ovvero: insolite ricette a tempo di rock.

Metti i Beatles nella zuppa, ottantasette ricette di Ippolita Douglas Scotti di Vigoleno, ispirate per assonanza linguistica ed evocativa ad altrettante canzoni dei Beatles si susseguono in questo volume, accompagnate da una veste grafica coloratissima e gustosa ispirata ai favolosi anni Sessanta.

Prendiamo una piovosa serata colorata di grigio e trasformiamola in un arcobaleno psichedelico improvvisando una cena particolare con accompagnamento di note pop.
Iniziamo con l’antipasto A taste of Honey, che riscaldi queste ultime giornate invernali con miele, noci, pere, pecorino di fossa e pepe nero; proseguiamo con una caldissima Polenta con gli uccellini (finti) scappati servita su un tagliere di legno “rigorosamente norvegese”; concludiamo con un godurioso e calorico Savoy Truffle e addormentiamoci a pancia piena con la dolce tisana Golden Slumbers (Sogni d’oro).

Gli amanti e simpatizzanti del quartetto di Liverpool avranno già riconosciuto i richiami a quattro canzoni dei famosi scarafaggi citate in questo insolito libro di cucina, definizione in effetti abbastanza riduttiva di questa celebrazione musical-gastronomica.

Le illustrazioni, dai colori accesi e rutilanti, sono ad opera del bravissimo grafico e illustratore Andrea Rauch e costituiscono un ingrediente certamente non secondario dell’opera. I richiami sono ai disegni psichedelici di Yellow Submarine, al collage pop della copertina di Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band, ma non solo.

Rauch, come lui stesso racconta nella prefazione, mescola suggestioni diverse provenienti dall’universo artistico profondamente innovativo degli anni Sessanta: da Heinz Edelmann a Robert Crumb a Roy Lichtenstein a Andy Warhol, liberamente shakerati e spruzzati di richiami all’universo nonsense e surreale di Lewis Carroll e dei limerick inglesi che ben si combinano ai testi surreali di alcune canzoni.

I piatti si susseguono classicamente suddivisi per portate successive: antipasti, primi, secondi, e via dicendo. Con una sezione dedicata ai piatti unici e una al breakfast e al brunch.
Ogni ricetta fa riferimento alla canzone corrispondente contenuta nell’appendice finale, che le raccoglie in ordine alfabetico riportando per ognuna di esse anno, album di provenienza e numerosi aneddoti, in gran parte sconosciuti a chi scrive, probabilmente più noti ai fan accesi come l’autrice, che ne scrive visceralmente, non nascondendo una decisa avversione per colei che da molti dei fan è stata sempre vista come la responsabile dello scioglimento finale del gruppo, Yoko Ono, inutile dirlo.

Sebbene le dosi dei piatti sembrino spesso abbastanza inaffidabili, questo libro ispira un amore immediato per il miscuglio, apparentemente disordinato ma in realtà attentamente strutturato, di suggestioni culinarie, musicali e visive.

Un piacevole proiettarsi in un universo pop-onirico che solletica tutti i sensi. Uno spunto per scoprire molte delle composizioni beatlesiane meno conosciute e per “giocare a cucinare” con un gusto che ricorda sperimentazioni fanciullesche. Un’opera da non nascondere su uno scaffale ma da tenere in bella vista per una veste grafica splendida.

Un consiglio: da leggere (e sperimentare) con YouTube a portata di clic.

Titolo: Metti i Beatles nella zuppa
Autore: Ippolita Douglas Scotti di Vigoleno
Illustrazioni di Andrea Rauch
Editore: La Biblioteca
Dati: 2004, 156 pp, € 28,50

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