Speciale Oscar 2014

Tra un paio di giorni si assegnano gli Academy Awards del 2014 aka gli Oscar. Per questa edizione, che come film in gara ci pare una delle più interessanti degli ultimi anni, abbiamo deciso di fare una piccola panoramica e, dato che per una volta li abbiamo visti quasi tutti, di divertirci a scegliere quello che sarebbe il nostro vincitore. Un due tre: iniziamo!

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MIGLIOR FILM

I candidati:

  • American Hustle – bel film con un grande cast e un ottimo regista che è riuscito a tirare fuori da una sceneggiatura un po’ confusa un risultato eccellente
  • Captain Phillips – film d’azione su un argomento controverso senza infamia né lode
  • Dallas Buyers Club – gran bel film, ne abbiamo scritto qui
  • Gravity – Un’ora e mezza molto godibile con immagini straordinarie ma niente di più
  • Her – un altro capolavoro di Spike Jonze che continua la sua ascesa nell’olimpo degli autori cinematografici.
  • Nebraska – bel film, ne abbiamo scritto qui
  • Philomena – del lotto dei candidati è l’unico film che non abbiamo visto e ce ne rammarichiamo.
  • 12 Years a Slave – a nostro avviso un film sensazionale e un’operazione tanto semplice quanto inusuale nel cinema contemporaneo; ne scriveremo presto
  • The Wolf of Wall Street – la seconda giovinezza di Martin Scorsese, filmone di cui abbiamo scritto qui

And – per AtlantideZine – the winner is… Her di Spike Jonze, ma saremmo soddisfatti anche se dovesse vincere uno tra WoWS o 12 Years a Slave. 

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

  • Christian Bale (American Hustle) – sempre bei personaggi e notevoli interpretazioni.
  • Bruce Dern (Nebraska) – dopo una bella carriera da caratterista finalmente, a 77 anni, il personaggio della consacrazione dell’amico di Jack Nicholson.
  • Leonardo Di Caprio (The Wolf of Wall Street) – dopo tanti film con Scorsese finalmente anche l’ottimo Di Caprio ha avuto un personaggio memorabile.
  • Chiwetel Ejiofor (12 Years a Slave) – out of nowhere.
  • Matthew McConaughey (Dallas Buyers Club) – il personaggio con cui da una svolta radicale alla sua carriera.

And – per AtlantideZine – the winner is… Bruce Dern. Ok, ha già vinto a Cannes e gli altri meritano ma in Nebraska gli abbiamo davvero voluto bene.

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

  • Amy Adams (American Hustle) – spettacolare il personaggio, l’attrice, l’interpretazione.
  • Cate Blanchett (Blue Jasmine) – ho un debole per Galadriel ma il film non l’ho visto e francamente dubito che Woody Allen abbia costruito un personaggio da Oscar.
  • Sandra Bullock (Gravity) – va bene, in questo film se l’è cavata piuttosto bene ma francamente né l’attrice né il personaggio sono da premio.
  • Judi Dench (Philomena) – non ho visto il film ma credo che qui abbiamo una serissima candidata.
  • Meryl Streep (August: Osage County) – semplicemente Meryl Streep che fa una parte da Meryl Streep nel solito film (stavolta brutto) con Meryl Streep. Not enough.

And – per AtlantideZine –  the winner is… Amy Adams (Judi Dench permettendo).

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

  • Barkhad Abdi (Captain Phillips) – sudanese all’esordio se la cava bene ma la parte non ci sembrava particolarmente complicata.
  • Bradley Cooper (American Hustle) – molto bravo ma, l’attore come il personaggio, un passo indietro rispetto ai due protagonisti del film.
  • Michael Fassbender (12 Years a Slave) – sempre sugli scudi quanto a intensità.
  • Jonah Hill (The Wolf of Wall Street) – personaggio glorioso interpretato con stupefacente credibilità.
  • Jared Leto (Dallas Buyers Club) – una parte come questa è un’occasione fantastica per rastrellare premi e Leto non se l’è lasciata sfuggire e ha sfoggiato un’interpretazione memorabile.

And – per AtlantideZine –  the winner is… Jonah Hill. Meritano anche gli altri (e comunque dubito che vincerà) ma abbiamo davvero adorato attore e personaggio (“Steve Maaaaadden”).

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

  • Sally Hawkins (Blue Jasmine) – non abbiamo visto il film ma vale quanto detto pocanzi per Cate Balnchett.
  • Jennifer Lawrence (American Hustle) – te l’aspetti super e lei è super.
  • Lupita Nyong’o (12 Years a Slave) – perfetta.
  • Julia Roberts (August: Osage County) – semplicemente Julia Roberts che fa una parte da Julia Roberts nel solito film (stavolta brutto) con Julia Roberts. Not enough.
  • June Squibb (Nebraska) – vale quanto detto per Bruce Dern; una cosa è certa, Payne ha un tocco speciale nel dirigere gli attori.

And – per AtlantideZine –  the winner is… Lupita Nyong’o. 12 Years a Slave è capitato in un anno in cui la concorrenza è forte e potrebbe tornare a casa con poche statuette (così come potrebbe farne incetta, benineteso) ma se c’è qualcuno che per noi DEVE portarla a casa, per ragioni artistiche ma anche politiche, che non dovrebbero centrare nulla, è Lupita Nyong’o.

MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE

  • The Croods (Chris Sanders, Kirk DeMicco, Kristine Belson) – non l’abbiamo visto ma ce ne hanno parlato bene.
  • Cattivissimo Me 2 (Chris Renaud, Pierre Coffin, Chris Meledandri) – brutto per davvero.
  • Ernest & Celestine (Benjamin Renner, Didier Brunner) – grandissimo film, disegni stupendi, adattamento meraviglioso di Pennac dagli albi di Gabrielle Vincent.
  • Frozen (Chris Buck, Jennifer Lee, Peter Del Vecho) – una disneyata ma con un finale non banale che non delude i bambini, ma non molto di più.
  • The Wind Rises (Hayao Miyazaki, Toshio Suzuki) – purtroppo non siamo ancora riuscito a vedere l’opera di commiato di Hayao Miyazaki e non stiamo nella pelle.

And – per AtlantideZine –  the winner is… The Wind Rises sulla fiducia. In caso di cocente quanto improbabile delusione il nostro premio andrebbe senza dubbio a Ernest & Celestine.

MIGLIOR REGISTA

  • David O. Russell (American Hustle) – sempre più convincente, con un’idea precisa di cinema ed evidenti capacità tecniche.
  • Alfonso Cuarón (Gravity) – questo è un film spettacolare sotto gli aspetti fotografici e scenografici, francamente dal punto di vista registico mi pare molto elementare.
  • Alexander Payne (Nebraska) – Payne ha un tocco delicato come pochi autori contemporanei e riesce davvero a dare intensità e profondità ad attori e situazioni comuni.
  • Steve McQueen (12 Years a Slave) – i detrattori del film dicono che il film è piatto e procede senza che l’autore riesca a dargli un’impronta marcata: per me questo è un merito quando si affronta la Storia, neutralità e impassibilità sono molto difficili da trasporre sullo schermo, McQueen ci è riuscito.
  • Martin Scorsese (The Wolf of Wall Street) – erano quasi 20 anni che Scorsese sembrava confuso, perso e non riusciva più a dare un’impronta e una direzione decisa ai suoi film: sembra essere definitivamente tornato il grande autore di una volta.

And – per AtlantideZine –  the winner is… Martin Scorsese o Steve McQueen. Scorsese forse lo meriterebbe più ma glielo toglierei per compensare con quello vinto nel 2007 con The Departed che non era certo uno dei suoi migliori film, la regia di McQueen invece è encomiabile perché quasi non si nota e l’autore è riuscito a trattenersi da aggiungere artifici narrativi e retorica per mantenere gli equilibri estremamente delicati del racconto storico.

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

  • Woody Allen (Blue Jasmine) – come detto non l’ho visto ma non mi aspetto più granché da Woody Allen.
  • Craig Borten and Melisa Wallack (Dallas Buyers Club) – da quello che ho letto la storia vera alla base del film è stata piuttosto stravolta e gli sceneggiatori hanno costruito una trama tanto ben fatta quanto efficace per le proprie esigenze narrative: bravissimi ma personalmente non amo questo genere di operazioni.
  • Spike Jonze (Her) – sceneggiatura brillante, visionaria, ben scritta. Grande Spike Jonze, ce ne fossero.
  • Bob Nelson (Nebraska) – una storia semplice e toccante ma niente di più.
  • Eric Warren Singer and David O. Russell (American Hustle) – una trama intricata e brillante, personaggi meravigliosi, dialoghi fantastici: grande sceneggiatura.

And – per AtlantideZine –  the winner is… Eric Warren Singer and David O. Russell (American Hustle) sul filo di lana su Spike Jonze che, personalmente, avrei premiato per miglior film e miglior regia (ma in quest’ultima incredibilmentte non era neanche candidato).

MIGLIOR ADATTAMENTO

  • Steve Coogan and Jeff Pope (Philomena) – chi ha letto fin’ora lo sa: non ho visto il film.
  • Richard Linklater, Julie Delpy, and Ethan Hawke (Before Midnight) – non visto neanche questo.
  • Billy Ray (Captain Phillips) – non un cattivo lavoro ma, in soldoni, credo sia un adattamento che avrebbe potrebbe fare una classe di scuola di cinema.
  • John Ridley (12 Years a Slave) – un buon lavoro basato sul rigore e la ricerca storica, encomiabile ma forse non da premio.
  • Terence Winter (The Wolf of Wall Street) – personaggi, dialoghi, situazioni: tutto perfetto. Instant classic.

And – per AtlantideZine –  the winner is… Terence Winter (The Wolf of Wall Street), come dicevo sopra un lavoro perfetto: non ho letto l’autobiografia di Jordan Belfort ma sono certo che chiamare questa sceneggiatura “adattamento” sia estremamamente riduttivo.

ALTRI PREMI

Anche se il film non ci piace saremmo contenti per puro spirito patriottico se La Grande Bellezza vincesse l’oscar come Miglior Film Straniero per il resto sugli altri premi (documentari, cortometraggi, colonne sonore, costumi, effetti speciali ecc.) siamo o impreparati oppure poco interessati, magari ne riparliamo la prossima settimana dopo le assegnazioni, che indubbiamente saranno tutte diverse dalle nostre!

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