Storie di ordinaria magia

La storia di una stirpe di streghe si intreccia con quella della grande città di Smirne alla fine del XIX secolo. Ambientato negli anni turbolenti a cavallo della conquista turca, Le Streghe di Smirne racconta le strategie, al confine tra magia e psicologia, che hanno consentito ad un gruppo di donne di sopravvivere in un mondo dominato dagli uomini.
L’antropologa Mara Meimaridi si cimenta con un esperimento narrativo tutto sommato divertente ma, forse, un po’ al di sopra delle sue qualità letterarie.

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La vita delle dame settecentesche nell’affresco sociologico-letterario dei fratelli Goncourt

“Vogliamo approfondire i fatti, o piuttosto esaminarli nella giusta luce […]. Con l’analisi psicologica, con l’osservazione della vita individuale e collettiva, delle abitudini, delle passioni, delle idee, delle mode vogliamo ricostruire tutto un mondo scomparso, da cima a fondo, anima e corpo” (Edmond e Jules de Goncourt)

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Donne in guerra contro la guerra

L’arte, quando si intreccia alla vita per raccontarne le sofferenze e le infelicità, ora sa essere strumento di catarsi, ora diventa mezzo di denuncia, come nel caso delle Donne di terracotta di Marian Heyerdahl, artista norvegese che fa della propria arte un canale per raccontare e condannare i segni inferti dalla guerra, quei dolori che portano in sé i germi del desiderio della rinascita e che si fanno appello di pace. (Milano, Corte Ducale del Castello Sforzesco – fino al 27 Giugno 2010)

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Non uccidete Ipazia!

Ipazia. Donna colta e bellissima fatta a pezzi dal clero. “In questo pamphlet del 1720, per la prima volta in traduzione italiana, il celebre filosofo illuminista John Toland ricostruisce le vicende che portarono all’uccisione di Ipazia […], denunciando non solo il profilo criminale della Chiesa ma anche la situazione di assoluta emarginazione delle donne” (Clinamen Editrice)

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