Non l’ho letto, ma mi piace – Ep. 8

Capitolo 8: dove si legge di Nobel meritati e non assegnati, ventenni disoccupati, alberi di Natale infestati, ricconi sfondati, mentre Jack Kerouac volteggia nello spazio sfinito e Marilyn Monroe ci versa un tè nella sua libreria.

– William Gaddis, Gotico americano, Alet
– Tommaso Pincio, Lo spazio sfinito, minimum fax
– Massimo Coppola, Avere ventanni, ISBN
– AA. VV., Notte di Natale. Quindici storie sotto l’albero, Einaudi
– Jonathan Dee, I privilegiati, Neri Pozza

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Attorno a un tavolo a digerire orrori

Due ragazzi uccidono una barbona, colpevole di occupare con la sua ingombrante presenza e la sua puzza il gabbiotto di un bancomat, dandole fuoco; l’atto in sé è inconcepibile e chiaro sarebbe il dovere alla condanna. Durante una cena in cui si incontrano i quattro genitori, però, quello che gradualmente trova la via per la superficie è un corale senso di sociopatia che li induce, chi per un motivo, chi per un altro, a coprire i propri figli e a giustificare l’atto da essi compiuto. Da qui prende le mosse La cena di H. Koch

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