That all started with the Big Bang!

L’audace esperimento di costruire una serie tv sulle bizzarre vicende quotidiane di un gruppo di giovani scienziati è stato condotto dal network statunitensa CBS ed ha riscosso subito un immediato successo. The Big Bang Theory, creata da Chuck Lorre, Bill Prady e Steve Molaro, è un’originale e pluripremiata sitcom che narra le vicende di un gruppo di quattro geeks (o nerds, piuttosto?) che vivono a Pasadena (area di Los Angeles) e lavorano per il California Institute of Technology. Il pubblico impara presto ad amarli: Leonard, timido e un po’ impacciato fisico sperimentale; Raj, astrofisico indiano che non riesce a parlare con le donne quando sobrio; Howard, ingegnere aerospaziale ebreo oppresso dall’ingombrante presenza materna; Sheldon, fisico teorico che ha conseguito il suo primo PhD a 16 anni.

La storia si apre con l’incursione nel loro habitat della sexy quanto superficiale Penny, aspirante attrice che si trasferisce al di là del pianerottolo dell’appartamento diviso da Leonard e Sheldon. Tempo pochi minuti e Penny fa già parte delle fantasie del suddetto Leonard che, fin troppo conscio della sua natura poco affascinante di nerd, nemmeno osa avvicinare la ragazza. Ma in realtà, con il graduale sviluppo della storia, si scopre che Penny non resterà completamente indifferente alle attenzioni del giovane scienziato.

È proprio questo che il titolo The Big Bang Theory vuole suggerire. Se, da una parte, è chiara l’allusione alla ben nota teoria cosmologica del Big Bang sull’origine dell’universo, dall’altra il titolo esprime la sensazionalità del “colpaccio” che Leonard mette a segno riuscendo a far innamorare di sé una ragazza così appetibile e ritenuta, all’inizio, praticamente irraggiungibile.

La formula è quella della sitcom, perciò le scene  si svolgono nei pochi ambienti (in interno) in cui i protagonisti si incontrano: ad esempio il soggiorno in cui trascorrono serate all’insegna dei videogame, dei giochi di ruolo o del cibo d’asporto, la fumetteria, la mensa dell’istituto di ricerca. Tutto il divertimento si basa semplicemente dai dialoghi brillanti, a tratti esilaranti, dei quattro ragazzi e Penny. Se  The Big Bang Theory è divertente per tutti, diventa semplicemente irresistibile per qualsiasi persona che abbia studiato materie affini a quelle dei personaggi o abbia comunque confidenza con ricercatori e topi di laboratorio cresciuti a pane, fumetti e fantascienza, gente che conserva sotto vuoto le prime edizioni di Spiderman o che padroneggi il Klingon, per intenderci. Le battute in lingua originale, spesso tradotte in italiano con risultati disastrosi, hanno probabilmente diversi livelli di comprensione ma risultano ugualmente godibili anche a chi abbia solo immerso il mignolo del piede nell’oceano della scienza o per chi, come Penny, osserva i quattro nerds come fossero alieni provenienti da una lontana galassia.

Ogni puntata porta scherzosamente il nome di un assioma o di una legge ed il tema della ricerca scientifica è sempre meravigliosamente intrecciato a quello delle vicende quotidiane, in un divertente tira e molla umoristico giocato sulla contrapposizione paradossalle  tra la genialità di questi nerds che da un lato vengono brillantemente  brillantemente a capo delal complessità dell’universo, dall’altro non riescono a gestire la semplicità dei piccoli problemi quotidiani e delle ordinarie relazioni umane.

Lo spaccato proposto allo spettatore non è molto lontano dalla realtà. Sebbene molti aspetti delle personalità dei protagonisti siano chiaramente caricaturali – come ad esempio il netto rifiuto, per Sheldon, di tutto quello che significa entrare in contatto con il resto del mondo e soprattutto con l’universo femminile – e le situazioni smaccatamente comiche, appare chiaro che lo stile di vita di tutti e quattro impone delle regole piuttosto rigide e che questo si ripercuota nell’incapacità di relazionarsi in maniera corretta con le cosiddette persone “normali”, prima fra tutte la bella Penny.

Nonostante le difficoltà iniziali, Penny si affeziona allo strambo gruppo di amici fino al punto di frequentarli quotidianamente e incominciare a modificare lentamente le sue abitudini e il suo modo di ragionare, arrivando talvolta a sorprendere chi di lei avrebbe detto che fosse solo apparenza senza un briciolo di intelligenza. La sitcom gioca molto sul contrasto tra il modo di vivere della ragazza, ingenua, spensierata, scarsamente istruita e ancora alla ricerca di un’occasione per sfondare come attrice, e quello dei quattro scienziati del Caltech. Super-star della sitcom è senza ombra di dubbio Sheldon Cooper (interpretato da Jim Parsons). Più che altro è un’incredibile contenitore di fobie e stranezze che lo rendono uno dei personaggi più amati e bizzarri della TV degli ultimi 10 anni.

Quello che un occhio attento e preparato può notare è che, dietro ogni episodio, c’è uno straordinario lavoro per far quadrare la scienza e i conti segnati sulle lavagne, nonchè per dare ai protagonisti problemi reali e attuali su cui discutere mantenendo sempre alta la qualità dello show.

The Big Bang Theory (US, 2007-in corso)
ideata da: Chuck Lorre, Bill Prady e Steve Molaro
per il network CBS
con: Jim Parsons, Johnny Galecki, Kaley Cuoco

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