Il caso è chiuso

Non sempre per trovare dei titoli interessanti bisogna esplorare oscuri network minori di paesi negletti. A volte i buoni prodotti sono proprio lì, sotto il nostro naso, per quanto il mainstream possa non essere trendy. Quindi oggi parliamo di una serie longeva e di successo, trasmessa e replicata anche sulla tv pubblica; una serie che magari avete snobbato facendo zapping pensando che fosse più adatta a vostra mamma che a voi.

Il genere è classicamente poliziesco, infatti The Closer segue le vicende della squadra Omicidi Prioritari della polizia di Los Angeles. La serie inizia con l’arrivo di un nuovo capo  ma, inaspettatamente, questo capo è una donna (la pluri premiata Kyra Sedgwick).
Non fa fatica ammettere che in USA, come in Italia, le opportunità siano ben lungi dall’essere pari, e, infatti, il Vice Capo Brenda Leigh Johnson deve lottare non poco per guadagnarsi una stima e un rispetto che, se non portasse la gonna, discenderebbero automaticamente dal suo titolo.

Perché vedere The Closer?
Innanzitutto perché è un prodotto di ottima qualità. Tutti gli attori sono straordinariamente nella parte, le trame e i dialoghi sono interessanti e ben strutturati sin dalla prima serie, i casi sono credibili, avvincenti e mai ripetitivi. Non manca nemmeno un tocco di commedia, indispensabile per alleggerire la tensione. Dal punto di vista di genere, The Closer è indiscutibilmente ben fatto.

Un altro motivo è proprio lei, Brenda Leigh. Erano anni che nelle crime stories non compariva un personaggio così deliziosamente improbabile. Il vice capo Johnson è una donna di quarant’anni con un guardaroba piuttosto personale, enormi borse stracolme, un addiction per i dolci e per il proprio lavoro. Qualcosa in lei richiama sicuramente il modello del Tenente Colombo: Brenda lascia che gli altri la sottovalutino per avere la possibilità di studiarli (e manipolarli) meglio.

Un altro motivo per appassionarsi a questa serie sono tutti i personaggi che ruotano intorno a Brenda. Probabilmente è proprio questo il segreto della lunga vita di una serie il cui livello qualitativo sembra costantemente in crescita, nonostante si sia appena conclusa la sesta stagione. Accanto a Brenda lavorano ogni giorno i suoi colleghi, dal ruvido tenente Provenza che non vuole andare in pensione per non pagare una quota più alta di alimenti all’ex moglie, al brillante tenente Gabriel che è il più capace ma anche il più intemperante. Gli autori, saggiamente, hanno scelto di  espandere sempre di più il mondo finzionale in cui Brenda si muove (e che diventa familiare allo spettatore) includendo i rapporti con la stampa, con l’FBI, con gli informatori, con l’Ufficio degli Affari Interni, componendo un quadro d’insieme sempre più interessante perché sempre più vicino alla complessità della vita reale.

Una menzione a parte meritano i rapporti familiari di Brenda, dal fidanzato e poi marito Fritz – non sempre a proprio agio con il fatto che sua moglie ricopra un ruolo più prestigioso del suo – ai due genitori, classica coppia di pensionati del Sud composta da una mamma svampita e un padre autoritario. Non importa quali criminali feroci Brenda possa aver incastrato e affrontato senza battere ciglio: al comparire dei suoi genitori il Vice Capo Johnson è sempre assalito da un’ansia spaventosa. Non vi sembra uno straordinario tocco di realtà?

Infine, se posso avventurarmi al di fuori dalle mie competenze, credo che The Closer sia un prodotto estremamente interessante anche perché presenta un modello vincente di leadership femminile. Innanzitutto porta sullo schermo tutte le diffidenze  di genere non confessate eppure accettate dal sistema; in secondo luogo mostra come un capo donna possa creare un gruppo coeso ed efficace senza cercare di riproporre malamente la classica leadership autoritaria maschile. La caratteristica di Brenda è quella di essere “the closer”, ovvero di riuscire a chiudere i casi facendo confessare i colpevoli spontaneamente. E per ogni criminale Brenda costruisce una diversa tattica basata, a seconda dei casi, sulla comprensione, sulla giustificazione, sul rimprovero.

In altre parole Brenda ha fondato la sua carriera su un’empatia tutta femminile. E per quanto la sua scrivania sia sommersa dal caos, il Vice Capo è invece estremamente chiara nel distribuire compiti ai suoi collaboratori, nell’assecondarne le inclinazioni, nello scegliere l’agente giusto per il compito giusto. Intuizione, immaginazione, comprensione, immedesimazione. Tutte caratteristiche di un nuovo modo di lavorare, di un nuovo modo di comandare.

Non crediate, però, che Brenda sia una tenera fricchettona. È inflessibile, manipolativa, prepotente. In fondo è pur sempre un capo. Ma di fronte a tutte le barriere invisibili che le donne incontrano nella loro carriera Brenda risponde nell’unico modo possibile: essendo di gran lunga la migliore nel suo campo.

 

The Closer, US 2005-in corso
serie ideata da James Duff e Michael M. Robin
per il network TNT
con Kyra Sedgwick, J. K. Simmons, Corey Reynolds