Cosa sei pronto a fare per amore?

The next three days non è esattamente il genere di film che attira la mia attenzione.
Guardando il trailer sembra di trovarsi di fronte a un prodotto piuttosto standardizzato, del tipo solitamente indirizzato a un pubblico maschile. Il genere è quello dell’inseguimento all’ultimo respiro, la trama abbastanza semplice e nemmeno troppo originale, tanto più che si tratta del remake di un recentissimo film francese, Pour Elle.

E, difatti, lo avrei tranquillamente ignorato se dietro questo film non ci fosse  la firma di uno degli sceneggiatori più interessanti degli ultimi tempi, ovvero Paul Haggis, che qui troviamo anche in veste di regista. Autore di alcuni dei migliori script di Clint Eastwood, come Million Dollar Baby o Flags of our Fathers, e del film premio oscar Crash contatto fisico, mi sembrava davvero ingiusto e pregiudizievole non concedergli una chance, nonostante la scelta di un genere a me non troppo congeniale.
L’esperimento non è andato male perché The next three days è un buon film. Specie se siete di quegli spettatori che amano le storie senza un attimo di tregua.

La trama, dicevamo, non è originalissima e ha un vago sapore hitchcockiano: Laura  Brennan (Elizabeth Banks) viene accusata e condannata all’ergastolo per omicidio. Suo marito, un Russell Crowe poco divo e molto padre di famiglia, cerca con incrollabile ostinazione le prove dell’innocenza della moglie e, nel frattempo, si prende cura del loro figlioletto.
Ma, dopo circa tre anni, l’uomo viene messo di fronte alla dura realtà: a Laura non verrà concesso nessun appello perché le prove sono considerate schiaccianti. A questo punto, nel solito film hollywoodiano, l’eroe-Crowe si sarebbe messo a indagare per proprio conto riuscendo lì dove gli investigatori e gli avvocati avevano fallito, scagionando la bella consorte.

Per fortuna Haggis non è così banale. Il film prende una svolta improvvisa quando John Brennan, uomo apparentemente mite e coscienzioso, decide di tentare il tutto per tutto organizzando l’evasione della moglie.
Tra passi falsi e piani millimetrici, la storia diventa sempre più coinvolgente fino al lungo e piuttosto ben riuscito inseguimento finale.
Haggis mostra la sua formazione di sceneggiatore prima che di regista riuscendo, anche in una storia fondamentalmente basata sull’azione, a non perdere mai di vista i pensieri e i sentimenti dei personaggi, cosa che rende questo film diverso dalle decine di prodotti simili che arrivano ogni mese nei nostri multisala e che, solitamente, intontiscono gli spettatori con esplosioni ed effetti speciali.

Ma, forse, la cosa che ho apprezzato di più in questo film è la decisione, originale ed efficace, di non mostrare la storia solo dal punto di vista del fuggitivo. Facile, in un film del genere, portare lo spettatore a identificarsi con chi scappa – quasi come se si fosse in un sogno – e creare, così, un forte legame empatico tra pubblico e protagonista.
Haggis, invece, introduce gradualmente allo spettatore anche i membri del team di poliziotti che hanno il compito di trovare e fermare la famiglia in fuga. E, sorprendentemente, questi personaggi non sono degli odiosi mastini ma sono altrettanto interessanti e motivati di coloro a cui danno la caccia.  Lo spettatore, quindi, non può parteggiare per l’uno o per l’altro ma si gode la storia pienamente, apprezzando le astuzie e la determinazione di entrambi: quella di John nel salvare la sua famiglia e quella della polizia nel fare il proprio dovere e garantire la giustizia.
Nel complesso, The next three days è un film che lascia soddisfatti anche i non appassionati del genere. La sceneggiatura ha qualche sbavatura e qualche ingenuità qua e là, ma vengono diluite e disperse in un racconto che diventa sempre più appassionante.
Ce la farà il mite professore di letteratura a compiere un’impresa criminale? E Laura ha commesso o meno il delitto di cui era stata accusata?
Naturalmente non ve lo dirò; quello che posso dirvi è che dovrete aspettare fino all’ultimo dei 122 minuti per scoprirlo.

 

The next three days, USA/FR 2010
regia di Paul Haggis
con Russel Crowe, Elizabeth Banks, Liam Neeson
122 minuti

nelle sale dall’8 Aprile 2011