[TORNEO] #BestOf1994: 1st Round Recap #MarchMadness

Una settimana fa erano 32, sono rimasti in 16: andiamo a vedere cosa è successo in questo primo turno a eliminazione diretta e quali dischi approdino alla seconda fase della nostra March Madness, il torneo #BestOf1994 che incoronerà il miglior disco pubblicato nel 1994.

Atlantidezine "Best of 1994 - XXth Anniversary" Tournament: Sweet 16

Come sempre, ancora prima della palla a due, a farla da padrone sono state le immancabili polemiche sull’attribuzione dei seed e sulle esclusioni. Il selection committee è stato accusato di aver mostrato un’eccessiva predilizione per le squadre provenienti dalla Western Grunge Conference, tanto nella distribuzione degli inviti al torneo quanto nell’attribuzione delle teste di serie. Inoltre, la palese sottorappresentazione di squadre femminili e afroamericane ha generato la mobilitazione di alcuni gruppi per i diritti civili. Il comitato ha respinto ogni accusa, trincerandosi dietro uno scarno e inappellabile comunicato stampa:

Questa presunta benevolenza nei confronti dei team dell’area nord-occidentale ha danneggiato, a detta dei critici, alcuni team provenienti da raggruppamenti forse meno competitivi, ma che nel 1994 hanno senza dubbio espresso un gioco altissimo livello. Tra i tanti snobbati (i cosiddetti “tournament snubs”) balzano agli occhi Illmatic (Nas) e Ready To Die (The Notorius B.I.G.), finalisti del torneo della Big Gangsta East, Southernplayalisticadillacmuzik (Outkast) e The Regulate… G Funk Era (Warren G) dalla Southern HipHop Conference, Far Beyond Driven (Pantera) e Pride & Glory (Pride & Glory) dalla Southern Sludge Conference, Awake (Dream Theater) dalla Atlantic Prog Conference, Souvlaki (Slowdive) della British Shoegaze Conference, esclusi per una presunta irregolarità nella data di pubblicazione, Pisces Iscariot (Smashing Pumpkins) e There’s Nothing Wrong With Love (Built To Spill) dalla Midwest Alt-Indie Conference, e Smash (Offspring) e Stranger Than Fiction (Bad Religion) dalla West Epitaph Conference. Tutti hanno già ricevuto un invito (riparatore) al “Best Of The Rest 1994” Invitational Tournament, del quale, a fine torneo mostreremo i momenti salienti.

Midwest Regional

I titoli:

Bocciatura internazionale per Bisca/99Posse.
NON CE N’E’ PER NESSUNO.PORTISHEAD A VALANGA
Dummy distrugge Incredibile Opposizione Tour imponendo un gioco avvolgente ed elegante. Partita a senso unico.

Bagarre a fine gara: Scott Weiland tecnico ed espulsione. Karmacoma sottotono, ma Sly va in tripla doppia.
DUB BEATS ROCK’N’ROLL: I MASSIVE ATTACK SI IMPONGONO SUGLI STONE TEMPLE PILOTS
Maggiore tasso tecnico per i britannici che annichiliscono una compagine troppo, troppo disunita e dipendente dalle bravate del tecnico Scott Weiland.

Due triple nell’ultimo giro di lancette e tutti a casa. Al grido di Yankees Go Home.
MELLOW GOLD SUL FINALE: BECK IS BACK
I Goldies in grande spolvero si aggiudicano il match West vs East contro i rivali Beastie Boys.

David Gilmour: “Forse dovremmo prenderci una pausa”.
JAMIROQUAI NELLA STORIA. BYE BYE PINK FLOYD
Il fisico sulla tecnica, è così che i Jamiroquai battono degli stanchissimi Pink Floyd.

A fare da apripista al torneo è stato lo scontro, un po’ingeneroso, tra la testa di serie del raggruppamento MidwestDummy (Portishead) e il generazionale Incredibile Opposizione Tour (Bisca/99Posse). Partita a senso unico fin dalle fase iniziali, con il team partenopeo che, sentendosi condannato dall’accoppiamento proibitivo e annichilito dall’eccellente attacco dei Dummies, mostra subito segnali di rassegnazione:

Lo score finale di 52 a 20 è un segnale forte e chiaro: con Portishead non si scherza. Come non si scherza con Protection dei Massive Attack, accoppiato al primo turno con un temibile Purple degli Stone Temple Pilots: i californiani tengono botta per due quarti, ma alla fine sono costretti ad arrendersi al superiore tasso tecnico della compagine britannica. Il risultato finale di 43 a 28 dipinge uno scarto forse superiore rispetto a quanto visto nel corso della gara, considerando che nei voti sui social il divario è stato di 1 solo punto. Il match più avvincente del primo turno è stato lo scontro a viso aperto tra Ill Comunication dei Beastie Boys (seed #3) e Mellow Gold di Beck. Quest’ultimo, sfidando l’avversario sul suo stesso terreno, con uno stile di gioco da campetto, è riuscito a prendere un piccolo vantaggio nel secondo quarto e a mantenerlo fino alla sirena: 31 a 37 il punteggio finale. Meno tirato il confronto tra The Return of the Space Cowboy (Jamiroquai) e The Division Bell (Pink Floyd), con quest’ultimo che mostra i segni dell’età avanzata e non riesce mai a trovare il ritmo partita mentre TRotSC prende piano piano il largo fino al punteggio finale 37-25.

West Regional

I titoli:

Miglior attacco e miglior difesa: Cobain alla conquista del titolo.
UNPLUGGED IN NEW YORK: VENI, VIDI, VICI
I Nirvana asfaltano degli increduli Green Day, umiliati su tutta la linea.

Layne Stayle: “Sapevo come vincerla: Down In A Hole l’avevo già scritta”.
SEVEN HEAVEN. IL BARATTOLO DI MOSCHE TAPPA IL BUCO
Sette in rotazione ma gioco preciso e lucido: ecco la ricetta AIC.

Vitalogy cappotta il cappottabile. Cisco in bilico.
RIPORTATEVI TUTTO A CASA: VITALOGY RULEZ
Come da pronostico Pearl Jam a valanga su degli smarriti MCR. Pensavano di essere in Irlanda, sono stati dirottati su un altro pianeta.

Malkmus: “Siamo una squadra da heavy rotation”.
UNDER A CROOKED RAIN. PIOGGIA DI CANESTRI PER I PAVEMENT
E ombrelli bucati per i Weezer che si fanno infilare ripetutamente negli ultimi due quarti.

Quello che sulla carta sembrava un regional ricco di scontri equlibrati e interessanti si è invece dimostrato un ricettacolo di blowout (cappotti): Vitalogy (Pearl Jam), Unplugged in New York (Nirvana) e Jar of Flies (Alice in Chains) hanno asfaltato i rispettivi avversari con vantaggi superiori ai 30 punti. La vittoria più impressionante resta quella della squadra di coach Cobain, che massacra 58 a 12 (miglior prestazione offensiva e difensiva di questo primo turno) Dookie (Green Day). I baby punk rocker californiani si erano affacciati al torneo pieni di carica e di faccia tosta, ma hanno pagato un prezzo salatissimo per l’inesperienza e il roster un po’ corto contro un avversario che gioca chiaramente per il titolo. Non è andata altrettanto bene alla squadra allenata dalla moglie di Cobain, Mrs Courtney Love, che vede soccombere Live Through This (Hole) di fronte alla precisione e lucidità di Jar of Flies (Alice In Chains), capace, nonostante la rotazione cortissima (solo 7 elementi), di infliggerle un pesantissimo 52 a 13. Bello lo scontro, nonostante il punteggio finale di 56 a 15, tra Vitalogy (Pearl Jam) e Riportando Tutto a Casa (Modena City Ramblers), con il team modenese, forse già appagato dall’essere riuscito a entrare nel tabellone, che tributa grande rispetto al il blasonatissimo avversario:

Il match più interessante di questo Regional è stato senza ombra di dubbio quello tra Crooked Rain, Crooked Rain (Pavement) e Weezer (Weezer), ma anche in questo caso nessuna sorpresa, con la squadra in maglia Blue che regge per tre quarti di gioco ma deve arrendersi di fronte alle giocate e ai tiri pesanti del team di coach Stephen Malkmus. Crooked Rain allunga nel finale fino a chiudere con un perentorio 36-23.

South Regional

I titoli:

Festa mesta per Marlene Kuntz.
THE DAY YOU TRIED TO WIN. (IT NEVER EXISTED)
Le parole violente di coach Cornell sintetizzano un incontro senza storia. Poco carattere e convinzione per gli italiani che se ne tornano a casa con la coda tra le gambe.

I nuovi schemi di Trent Reznor imbrigliano quelli di Kim Gordon e soci.
TECHNOLOGY BEATS ANALOGIC. LA SPIRALE SI IMPONE
Reznor: “Rivoluzionerò il gioco.” Moore: “Balle la rivoluzione l’abbiamo fatta già noi.” Ma intanto prevale il primo.

Due espulsi, due tecnici, un infortunio.
ROYAL RUMBLE: LA SPUNTA SKY VALLEY
Nella sfida più fisica si impogono i profeti del deserto. La panchina lunga vale più di qualcosa.

Sorpresa! Tutto facile per la squadra di Tom Barman e Karlens.
BEST CASE SCENARIO. KORN SCORNACCHIATI
Un ventaglio di soluzioni offensive diverse, una serie di schemi rodati mettono a nudo tutta la ripetività tattica dei Korn.

Poche sorprese anche nel Regional South, con i favoriti che vincono e convincono. La corrazzata Superunknown (Soundgarden) supera agevolmente Catartica (Marlene Kuntz) con un nettissimo 45-23 sfruttando centimetri e stazza, mentre The Downward Spiral (Nine Inch Nails) ha pochi problemi contro Experimental Jet Set, Trash & No Star (Sonic Youth), arrivato al torneo forse un po’ fuori forma (39-20 il finale). La partita più fisica del torneo è certamente stata quella che ha visto fronteggiarsi Welcome to Sky Valley (Kyuss) e Burn My Eyes (Machine Head): nonostante i ripetuti tentativi di intimidazione messi in atto dal team della Bay Area (due tecnici per insulti a coach Flynn a cui si aggiungono due espulsi per falli intenzionali) il team di coach Homme ha avuto la meglio per 34 a 19 grazie alla maggiore completezza del roster e all’atletismo. L’ultimo incontro del raggruppamento è stato molto meno equilibrato di quanto ci si sarebbe potuto aspettare: 37 a 22 per Worst Case Scenario (dEUS), che non ha grossi problemi a superare il turno contro Korn (Korn), pur presentatosi al torneo con discrete velleità.

East Regional

I titoli:

Jeff sulla squadra di Ben: “Se ti chiami così, te la vai a cercare.”
GRAZIA DISTRUTTIVA
Grace si conferma la squadra da battere, attacco e soluzioni magistrali anche contro un valido avversario come Ben Harper.

La squadra australiana fa fuori il Mostro.
LET LOVE IN THE SWEET 16
Nello scontro tra i veterani è la squadra allenata da coach Nick Cave ad avere la meglio grazie alla Red Right Hand al tiro da 3 punti.

Mai sottovalutare chi ci mette l’anima.
DEFINITELY MAYBE… NOT: LANEGAN SORPRENDE I GALLAGHER
Gioco senza fronzoli e un break nel finale: così i Ghosts sgambettano Oasis.

Giovanni Lindo Ferretti: “La Battle of the Bands non s’ha da fare!”
MEMORIE DI UNA TESTA TAGLIATA: QUELLA DI PARKLIFE
Decidono due liberi a 2” dalla sirena: Ko de Mondo è viva, Blur a casa.

L’ultimo regional è quello che ha regalato le maggiori emozioni, con ben tre upset in quattro incontri. Nel primo scontro è Grace (Jeff Buckley) a mostrare subito le sue carte, ponendosi prepotentemente come candidato al titolo grazie a un punteggio pesante (51-17) contro un avversario temibilissimo. Welcome to the Cruel World (Ben Harper) nulla ha potuto di fronte allo strapotere della squadra allenata da Jeff Buckley. Nello scontro tra veterani Monster (R.E.M.) e Let Love In (Nick Cave & The Bad Seeds) è la compagine australiana ad avere la meglio grazie soprattutto alla Red Right Hand al tiro da 3 punti. Molto equilibrati e serratissimi fino alla sirena finale invece gli incontri che chiudono la parte bassa del tabellone East. La prima sorpresa la regala Whiskey for the Holy Ghost (Mark Lanegan), entrato nel torneo senza grandi speranze contro lo squadrone Definitely Maybe (Oasis) ma che, grazie all’umilità e alla semplicità del basket professato da coach Lanegan è riuscito a stare a contatto per tre quarti e a piazzare un parziale decisivo in apertura dell’ultima frazione, riuscendo a mantenere il vantaggio e chiudendo con un clamoroso 36 a 27. Ancora più entusiasmante l’ultimo incontro del primo turno. L’ultima squadra italiana in gara, Ko de Mondo (CSI), era una delle cenerentole designate del torneo, trovandosi accoppiata all’altra corrazzata britannica Parklife (Blur), e sembrava destinata a doversi accontentare di essere nel tabellone dei 32. Invece, dopo un inizio incerto, Ko de Mondo ha trovato fiducia nel corso della partita, è tornata a contatto e negli ultimi minuti è riuscita a portare la partita in parità (33-33), preludio di un finale drammatico. Gli emiliani hanno avuto il possesso del possibile vantaggio, ma hanno commesso infrazione di condivisione, vedendosi annullato un voto potenzialmente decisivo. Parklife ha avuto quindi il possesso della vittoria, ma su uno sciagurato tweet ha perso palla e commesso fallo, lasciando agli italiani la possibilità di chiudere la gara dalla lunetta. Occidente fa uno su due, ma l’unico libero segnato vale la partita: vittoria 34 a 33 e caroselli in giro per l’Italia. Grande delusione in terra d’Albione per l’inimagginabile uscita del disco degli Oasis e di quello dei Blur, acerrimi rivali che già pregustavano la riedizione della Battle of the Bands alle Sweet 16 e potrebbero per questo aver sottovalutato l’avversario del primo turno.

Gli Highlights

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