Uebi Scebeli, diario di tenda e di cammino della Spedizione del Duca degli Abruzzi in Etiopia

Ragazza africana - scatto di Vito Cosimo BasileCon “Uebi Scebeli. Diario di tenda e di cammino della spedizione del Duca degli Abruzzi in Etiopia” di Vito Cosimo Basile, la Stilo Editrice inaugura una nuova collana interamente dedicata alla letteratura di matrice pugliese diretta da Daniele Pegorari.

Per la ricchezza di dettagli naturalistici, per il toccante lirismo di numerosi passi, per l’accurata resa del contesto e per l’atteggiamento antropologico dell’autore di questo straordinario testo, quest’ultimo si può considerare senza dubbio a volte un saggio medico, altre un racconto, altre un intimo memoriale, altre ancora un diario di viaggio e infine tutte queste cose assieme.

La lettura di queste pagine scorre lenta perché il testo lo richiede, perché è necessario soffermarsi sulle parole scelte con cura, calibrate ogni volta in maniera equilibrata alla circostanza, al contesto.
Vito Cosimo Basile (Polignano a Mare 1887-1958), laureato in Medicina e specializzato in Medicina tropicale partecipò alla Prima guerra mondiale come ufficiale della Marina Militare italiana. Prese parte, come medico e naturalista, alla spedizione guidata dal Duca degli Abruzzi in Somalia, durante la quale furono individuate le fonti dello Uebi Scebeli e percorso il suo corso fino alla Somalia italiana.

Era l’ottobre del 1928, quando, in navigazione oltre il Canale di Suez, all’inizio del suo viaggio, Basile confronta, in un momento di malinconia, le luci del tramonto al di là dei monti egiziani con quelle della sua Puglia “un rapido sfolgorìo di forti tinte, crude, senza sfumature, che svaniscono lasciando un senso di accoramento, di mancamento. Ci si consola appena ammirando una singolare meravigliosa tinta gialla che sosta alquanto sulla caduta del sole”. Un occhio attento ai colori, agli odori, ai suoni che nulla si lascia sfuggire ma tutto sente. E annota. Basile rende agilmente scorci di quotidiana realtà straniera senza porsi in una posizione di giudice rispetto a ciò che gli accade attorno, rispetto a ciò che ama, a ciò che lo infastidisce, a ciò che trova curioso delle nuove persone e della nuova cultura in cui si imbatte.

Capre al pascolo sotto le palme in territorio SciamaliCon lievità ci regala le sue soddisfazioni e le sue preoccupazioni nell’ambito personale e degli affetti; poi tutto intorno si fa chiaro, quando, con il tocco del pittore, descrive il proprio campo d’interesse. Tra le euforbie e i villaggi fatti di bambù che tingono il paesaggio con macchie di verde, marrone, giallo, Basile inserisce considerazioni geologiche e alterna la competenza dello scienziato all’entusiasmo dello scopritore.

Moltissime le descrizioni della fauna etiope, specie degli animali da carovana e di quelli sorpresi lungo le sponde del fiume. Ogni villaggio è fonte di ricerca e studio. Basile gode dei profumi del cibo e delle danze che gli abitanti riservano loro e, al contempo, si dedica alla cura dei malati. E alla concreta e arsa realtà si contrappone la fantasia della letteratura, gli spunti fiabeschi. Le pagine si popolano di fauni selvatici e ai cammelli che si dissetano s’accompagnano ninfe e centauri.

“Continuo a guardare, a guardare perché nulla mi sfugga, perché più profondamente si fissi nella mente questo spettacolo solenne, perché più duraturo e preciso ne diventi il ricordo. Ho paura di dover dimenticare. 27 nov, Harò Amara”.

Un libro intenso, vero, con un ricco corredo iconografico e una puntuale introduzione a cura di Daniele Maria Pegorari.

Titolo: Uebi Scebeli. Diario di tenda e di cammino della spedizione del Duca degli  Abruzzi in Etiopia
Autore:  Vito Cosimo Basile
Editore: Stilo Editrice
Anno di pubblicazione: 2009, dic.
Prezzo: 18,00 euro
Pagine: 255