Un sorprendente parco sculture nel cuore del Chianti senese

Coniugare arte e natura non è affatto operazione semplice. Tanto per cominciare si rischia di cadere in trappole ben tese di “già visto” o di immagini scontate; per proseguire, il contesto in cui l’arte trova spazio dovrebbe essere realmente naturale e non artificioso. Il sapore sarebbe stantio e il retrogusto stucchevole.

Proprio perché non è un’operazione semplice, quando riesce il risultato è sorprendente.

Cosa potrebbe esserci di più sorprendente se, percorrendo strade protette dalle morbide colline del Chianti senese, ci imbattessimo in monumentali opere d’arte contemporanea? Poco altro.

C’è un luogo preciso in cui vivere questa sensazione (reiterata) di meraviglia: Il Parco Sculture del Chianti, a Pievasciata, alle porte di Siena.

Il Parco nasce dal felice connubio di sogni e idee: Piero Giadrossi e sua moglie Rosalba (che peraltro gestisce un’incantevole azienda agrituristica, L’Aiolina), entrambi appassionati dell’arte contemporanea, hanno dedicato a questo progetto sette ettari di un mistico bosco di querce e lecci adiacente a La Fornace, galleria d’arte contemporanea.

Dopo cinque anni di lavoro, nel maggio del 2004, il Parco è  stato inaugurato ufficialmente. E oggi, a distanza di sei anni, è anche teatro di manifestazioni culturali e musicali grazie all’installazione di un'”anfiscultura”: un anfiteatro posto all’ingresso del Parco, le cui quinte in marmo bianco di Carrara e in granito nero dello Zimbabwe ospitano da maggio a settembre suggestivi eventi.

Passeggiando lungo il percorso che si snoda lieve attraverso il Parco, sculture imponenti si stagliano in contesti che sembrano essere stati creati assieme alle opere, tanto sono tutt’uno con esse. E infatti ogni artista ha fatto diversi sopralluoghi prima di scegliere il sito in cui installare la propria creazione. Ogni opera quindi è site-specific Infatti qui l’opera dell’uomo non tende a prevaricare la natura, ma a integrarla ed esaltarla.

La materia plasmata dall’uomo, il vetro, il marmo, il ferro, il granito si amalgamano e confondono con la materia grezza della natura circostante fatta di suoni, di profumi, del verde degli alberi e di luce. Tutto è complementare. L’integrazione è perfetta.

Procedendo e lasciandosi alle spalle la biglietteria (che è essa stessa un’opera in travertino e fibra di vetro dell’artista giapponese Kei Nakamura) ci si imbatte nel ponte di vetro blu (della danese Ursula Reuter) la cui limpidezza riflette le ombre dei rami dei lecci e delle querce e, al contempo, filtra e restituisce la luce del sole; quindi, superato l’anfiteatro, la lucente Isola in bronzo di Kim Hae Won, coreano, e l’Energia in vetro del greco Varotsos, ci si rende conto di come questo Parco abbia aperto le proprie porte a scultori provenienti da tutto il mondo e infatti fa della multiculturalità degli artisti uno dei suoi punti di forza.

Il cammino d’arte e natura sarebbe ancora molto lungo ma non voglio anticipare troppo a chi, approfittando delle lunghe giornate d’estate, voglia percorrerlo di persona. Tra l’altro, per sua natura, il Parco è in continua e creativa trasformazione: passeggiare tra le sculture col sole del mattino è un’esperienza unica e diversa dal farlo con la luce dorata e morbida dei pomeriggi toscani, e ugualmente intense ma al contempo differenti sono le sensazioni. A ciascuno la propria.

Il Parco è gestito dall’associazione culturale non profit “Amici del Parco”; tutti i proventi sono destinati alle spese di manutenzione e promozione.

Parco Sculture del Chianti
S.P. 9, Loc. La Fornace 48/49
53010 Pievasciata (Siena) Italy

Tel. +39 0577 357151

info@chiantisculpturepark.it