Ne uccide più la penna…

Se desiderate passare una piacevole serata al cinema, L’uomo nell’ombra è la scelta ideale. 131 minuti scorrono via veloci senza concedere spazio alla noia. Se invece speravate di imbattervi in un buon film d’autore, purtroppo rimarrete delusi.

Le premesse erano molto allettanti: Roman Polanski è uno dei pochi registi con budget hollywoodiani capaci di mettere in pratica la lezione dei grandi maestri del cinema, e Robert Harris è un discreto sceneggiatore, che si era già fatto notare con Enigma (un film piuttosto interessante sulla decrittazione dei codici militari durante la seconda guerra mondiale). La collaborazione, tuttavia, non ha avuto i risultati sperati e L’uomo nell’ombra non ha nulla che lo differenzi da decine di prodotti simili.

Se adottiamo la definizione di “suspense” suggerita da Alfred Hitchcock, L’uomo nell’ombra ne risulta completamente privo. Secondo il maestro del brivido, infatti, la “suspense” non è altro che la differenza tra le informazioni possedute dal pubblico e quelle possedute dai personaggi e l’abilità del narratore sta proprio nel far tremare lo spettatore per la sorte del protagonista, sapendo prima ancora di lui in quali situazioni pericolose sta per ritrovarsi invischiato.

Nel film di Polanski, invece, pubblico e protagonista procedono di pari passo e, in un certo senso, condividono l’esperienza dell’indagine.

Il personaggio principale, interpretato da Ewan McGregor, svolge un mestiere che sembra piuttosto indicativo della sua identità: il ghost writer, ovvero l’autore materiale delle numerose autobiografie di celebrità che invadono gli scaffali delle librerie. Il ghost writer, dunque, è un uomo che, per destino e per vocazione, preferisce rimanere dietro le quinte, al punto che anche il suo nome diventa irrilevante.

Il film assicura un livello di tensione costante, tutto volto alla agognata spiegazione finale. Sin dalla primissima sequenza, infatti, il protagonista – e il pubblico – comprendono di avere a che fare con una situazione poco chiara e potenzialmente pericolosa.
Al ghost writer viene proposto di riscrivere l’autobiografia di un ex primo ministro inglese. Il lavoro gli viene prospettato come facile, veloce e remunerativo: il manoscritto esiste già, si tratta solo di revisionarlo. Compenso previsto: 250.000 dollari. L’unico “ma”, almeno inizialmente, riguarda la sorte, poco felice e ancora incerta, che è toccata al suo predecessore, morto per annegamento solo pochi giorni prima.

Il protagonista, uomo senza passato e senza presente (e, a dire il vero, anche senza personalità) accetta l’incarico e, dopo qualche esitazione, si ritrova nella dimora-bunker dell’ex primo ministro Alan Lang. Qui l’atmosfera si rivela piuttosto pesante, e non solo a causa dello scandalo che, proprio in quei giorni, si abbatte sull’ambiguo uomo politico e sul suo ancor più ambiguo entourage.

Dopo solo pochissimi giorni a stretto contatto con i Lang, lo scrittore inizia a sospettare che il precedente ghost writer avesse scoperto qualcosa di compromettente a proposito dell’ex primo ministro e intendesse comunicarlo. Così, quasi inevitabilmente, si ritrovare a seguire le tracce del collega sconosciuto,  ricostruendo i suoi ultimi movimenti. Il nostro eroe ricompone i pezzi del rebus che il suo predecessore aveva avuto cura di seminare e, nell’ultima sequenza, è pronto a dare la soluzione che, naturalmente, non sveliamo.

La trama, purtroppo, non sempre si dimostra solida e convincente e non bastano un paio di colpi di scena ben assestati a compensare le debolezze strutturali. Ma il difetto principale di questa storia, a mio avviso, risiede nella caratterizzazione superficiale dei personaggi. Essi si presentano immediatamente per ciò che sono e le esperienze di cui sono protagonisti non provocano in loro alcuna crescita o cambiamento. L’uomo nell’ombra resta decisamente nell’ombra anche nella considerazione dello spettatore che non riesce ad appassionarsi fino in fondo alle sue vicissitudini o a quelle dei suoi nemici.

L’uomo nell’ombra (The ghost writer) – USA, Germania, Francia 2010
di Roman Polanski con Ewan Mc Gregor, Pierce Brosnan, Kim Kattrall, Olivia Williams
01 distribution – 131 minuti
nelle sale dal 9 Aprile 2010