Verso Nord

Jomar è il custode di un impianto sciistico di risalita, uno skilift, da qualche parte nel gelo scandinavo della Norvegia. Il film si apre mentre è impegnato a far ripartire l’impianto di cui è responsabile. Lo skilift riparte, Jomar rimane bloccato, congelato, mentre i ragazzi con gli snowboard gli sfrecciano intorno.
Il freddo, la neve, i ghiacci del nord possono isolare, ibernare, accecare, mettere al tappeto ed è proprio questo quello che è successo a Jomar. La sua vita è un meccanismo che si è inceppato, un motore i cui ingranaggi si sono congelati, e lui è alla ricerca di una fonte di calore che possa farla ripartire. Ma gli strumenti che adopera per riscaldarsi sono effimeri, insufficienti: i fiammiferi con cui accende le sue sigarette, l’alcool che butta giù, servono solo a fargli dimenticare la sensazione del gelo, non a scongelarlo per davvero. Ed è questa la condizione in cui vive, quella di una insopportabile routine da cui vorrebbe liberarsi per rinchiudersi in una condizione ancora più letargica, ancora più ombrosa.

Per sua fortuna, però, non gli è possibile rimanere sdraiato, inerte, a osservare il mondo scorrergli di fronte agli occhi; la vita, il suo passato, si riaffaccia per sorprenderlo e scuoterlo. Poi, provvidenziale, arriva un incendio a sciogliere lo strato di ghiaccio che lo intrappolava e immobilizzava e finalmente Jomar può rialzarsi in piedi e tornare a muoversi. Potrebbe facilmente spegnere quel fuoco e tornare a rinchiudersi nella sua passività, ma qualcosa si è riaccesa anche dentro di sé. Allora decide e parte, alla riconquista della sua vita. Come un orso risvegliatosi dal letargo, esce allo scoperto e comincia il suo cammino nella neve.

E allora Nord diventa un road movie, o meglio uno “snow movie”, perché Jomar non viaggia sull’asfalto ma su immense, algide, accecanti distese di neve e ghiaccio. Il suo viaggio verso nord salta da una solitudine all’altra ed è scandito da scoppi e fiamme, sigarette, alcool e singolari incontri: durante il suo percorso Jomar imparerà di nuovo che il calore che riesce a sciogliere quel ghiaccio che lo imprigionava è quello degli affetti umani e che, come lui stesso dirà ad una delle persone che incontrerà lungo la strada, “la vita è sempre difficile, ma non per sempre”.

Rune Denstad Langlo esordisce alla regia con Nord, film promettente (per quanto riguarda il regista, il protagonista e il cinema scandinavo), interessante e ben costruito, che si appoggia su una sceneggiatura tanto lineare quanto solida, sull’ottima interpretazione di Anders Baasmo Christiansen e sugli immensi, abbaglianti scenari bianchi della Norvegia.

Nord (North) – Norvegia, 2009la locandina italiana
di Rune Denstad Langlo con Anders Baasmo Christiansen
commedia – 78 min.

nelle sale dal 26 febbraio 2010