“Vieni, fratello mio. Andiamo a casa.”

«Sei davvero profondo, Thomas. » Frank sorrise.
«Cosa vuoi diventare da grande?»
Thomas girò la maniglia con la mano sinistra e aprì la porta. «Un uomo», disse e uscì.

toni_morrisonRimane sempre un mistero la scrittura. Non si riesce a spiegare fino in fondo la capacità di alcuni di mettere nero su bianco sensazioni che si pensa impossibili a descrivere, e quando si crede di aver colto, illusoriamente, una chiave per decifrare quel mistero, magari dopo aver letto un grande autore, ecco che ci si sorprende di fronte all’ennesimo capolavoro, e non è chiaro come in centosettantacinque pagine, possano essere messi in scena così tanti sentimenti. Questo è ciò che fa Toni Morrison: ci racconta di amore e sofferenza, di guerra e odio, di solidarietà e cinismo, ci catapulta nei conflitti della memoria e del suo implacabile compito di sotterrare, il più a fondo possibile, la verità. Una sinfonia in centosettantacinque pagine.

A muoversi tra le pagine ecco Frank Money, veterano della Guerra di Corea – fin troppo facilmente dimenticata, ma la cui devastazione è pari a quella di qualsiasi altro conflitto -, una guerra che non solo gli ha fatto conoscere l’orrore della morte e delle bassezze umane, come il commercio di bambini, ma ha significato lo sradicamento dall’affetto familiare, dall’amata sorella Cee, e dagli amici di infanzia, tutti caduti, unici legami con il passato. La storia di Frank Money è la storia di un ritorno, la storia di un reduce afroamericano in un paese che non riesce a fare i conti con la segregazione razziale. Potrebbe essere la storia di un qualsiasi reduce o di un qualsiasi essere umano esiliato dalla propria terra.

Sono poche righe di una lettera – “Venga subito. Se ritarda, lei morirà” – a spingerlo al ritorno, per salvare la sorella gravemente malata – salvare un altro per salvare se stesso -; un viaggio necessario per riscattare le perdite patite, indispensabile per rimuovere la vergogna, non solo per essere sopravvissuto, ma per il segreto che solo nel finale sarà in grado di svelare a se stesso e a noi, una volta che il cammino verso casa sarà concluso. Perché sentirsi A casa, dopo un lungo peregrinare – “Nomina un posto a caso, io vengo da lì” -, non ha solo il senso di un ricongiungimento familiare, ma la definitiva integrazione in una terra non ancora disposta ad accogliere le minoranze.

basquiat_self_portraitE in questo percorso formativo a ritroso, c’è spazio per l’amore che, a conti fatti, è illusione d’amore, che ha le sembianze dell’avidità, che non aggiunge nulla, che è un mezzo per dilatare il senso di smarrimento e incertezza dei protagonisti. Ma una luce di speranza, quando tutto sembra sprofondare, viene dalla solidarietà delle persone, per lo più sconosciute, che Frank incontra lungo il cammino, e il cui altruismo non è dettato dalla pietà o dal dovere.

La scrittura di Toni Morrison è unica, la sua prosa apparentemente leggera contrasta con la forza delle immagini evocate, la violenza è solo accennata, deve essere ricostruita, ma non per questo è meno potente, come nella scena iniziale, in cui basta intravedere la segreta sepoltura di un “piede ribelle”, un piede nero, per segnare la perdita dell’innocenza. Alla linearità della prosa fa da contraltare una struttura narrativa che, tra salti temporali, alterna al racconto la confessione, rigorosamente in corsivo, di Frank, che si rivolge direttamente al narratore, sfidandolo a scrivere, a raccontare la sua storia – “Descrivilo se ne sei capace”, dice a un certo punto – . È la necessità di Frank, e di un intero popolo, di essere ascoltato, un urlo di liberazione che ha bisogno di un pubblico, l’urgenza di rivelare l’orrore e il segreto che si porta dentro.

Toni Morrison, vincitrice, meritatamente, nel 1993 del Premio Nobel per la letteratura per aver dato vita ad un aspetto essenziale della realtà americana, e oggi impegnata politicamente al fianco di Barack Obama, racconta, attraverso la storia, un paese che ancora oggi non ha superato la questione della razza, perché in fondo “le abitudini hanno la stessa forza delle leggi e possono essere altrettanto pericolose”, e attraverso la sua poesia canta le sofferenze di uomini che hanno dovuto lottare per una vita degna, una vita che, come scriveva Langston Hughes, non è stata una scala di cristallo, uomini che hanno dovuto lottare per diventare uomini.

frassinelli

Titolo: A casa
Autore: Toni Morrison
Editore: Frassinelli
Dati: 2012, 192 pp., 18,50 €

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