L’apocalisse a fumetti in edicola

The male chromosome is incomplete. All men are walking abortions.
Valerie Solanas

Ora che il capitalismo sta collassando su stesso, come era già stato predetto, e non da un’antica popolazione dell’America Centrale o da qualche farmacista francese con l’hobby della scrittura, l’industria culturale sta spettacolarizzando le paure contemporanee per esorcizzarle, o per specularci sopra. Pellicole catastrofiche si susseguono nelle sale cinematografiche, mentre i serial televisivi continuano a proporci visioni apocalittiche, un po’ come succedeva durante la guerra fredda, a proposito di ciclicità della storia: oltre a brutti film come Io sono leggenda (dal bel romanzo di Richard Matheson) e Codice: Genesi, si dovrebbero citare il romanzo capolavoro di Cormac McCarthy La strada e il suo omonimo adattamento cinematografico.

La Planeta DeAgostini dà il suo contributo al filone ristampando, in un formato da edicola, il fumetto seriale Y – L’ultimo uomo. Un’originale distopia che narra di un’epidemia che stermina tutti gli esseri viventi di sesso maschile.  Tutti tranne un uomo e la sua scimmia. Ma se il sogno dell’“uomo medio” si avverasse probabilmente si rivelerebbe un incubo. La ginocrazia che ci racconta Brian Vaughan sembra una parodia del mondo maschile.

La Y del titolo fa dunque riferimento all’iniziale del nome del protagonista maschile, Yorik, di derivazione shakespeariana, il padre era uno studioso di letteratura inglese, e allo stesso tempo allude al cromosoma omonimo che nei mammiferi distingue il maschio dalla femmina.

Il genere catastrofico si mescola con l’on the road, mentre al tempo apocalittico non può che contrapporsi un tempo messianico: la speranza concreta in un futuro che si riversa ovviamente su Yorik, giovane newyorkese, neolaureato in letteratura, cinefilo e artista della fuga. Nella sua libreria si intravedono volumi dedicati a Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Ingmar Bergman accanto a VHS di David Copperfield. Grazie al suo punto di vista, Vaughan riesce a riflettere su temi seri come la biogenetica, la guerra, la Storia, mantenendosi ironico.

Il ritmo è  serrato con un montaggio parallelo di vignette che cercano di cogliere la simultaneità degli eventi e che coinvolgono i molti personaggi; una struttura che sembra alludere a quel montaggio alternato molto in voga nel serial moderno, bacino della narrativa contemporanea e luogo in cui lo sceneggiatore ha avuto modo di esprimersi (è stato sceneggiatore di Lost). Oltre a questo, Vaughan ha desunto dalla scrittura teleseriale la predominanza dell’azione (intesa come narrazione) su tutto, rifiutando approfondimenti psicologici e la costruzione dei personaggi.

Il rapporto tra i codici verbali e iconici, tipico nei fumetti, si ripropone formalmente nella dialettica maschio/femmina all’interno a diversi livelli nell’opera: se la sceneggiatura è di Brian, la regia, le illustrazioni, sono della disegnatrice Pia Guerra. Ma nei fumetti seriali come nei serial televisivi è la sceneggiatura a dettare l’atmosfera, la grafica (e quindi la regia) è assolutamente secondaria. Così la prospettiva maschile è totalmente imperante in Y.

Titolo: Y – L’ultimo uomo – Vol. I
Autore: Brian K. Vaughan, Pia Guerra
Editore: Planeta DeAgostini

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