Clash The Truth – il rumoroso ritorno dei Beach Fossils

beach fossils

È inutile dire quanto aspettassi questo secondo album della creatura di Dustin Payseur, in uscita il 19 febbraio prossimo per Captured Tracks. E devo dire purtroppo che, complici anche le dipartite di Zac Cole Smith, impegnato nel suo progetto solista DIIV, e di John Peña, con i suoi Heavenly Beat,  questo disco delude un pelino le attese. Più in basso rispetto al self titled del 2010, questa seconda fatica sembra spingere maggiormente limitando i momenti meditativi all’osso. Meno riverberi e più distorsioni che vanno a creare un suono deciso e quadrato, privo delle atmosfere rarefatte che avevano reso il primo disco un piccolo gioiello. Eppure le emozioni non mancano a cominciare dalla title track, l’incalzante Clash The Truth, per poi continuare con Generational Synthetic  e la morbida Sleep Apnea. Sulla stessa linea sono Careless, primo singolo estratto; Shallow, vecchia conoscenza inserita nell’ep del 2011 What A Pleasure;  In Vertigo, che vede la partecipazione della Blonde Redhead Kazu Makino alla voce, tutti pezzi succosamente diretti. È come se Payesur avesse voluto infondere su disco la leggendaria potenza dei live (di cui sono testimone – ne ho visto uno con la band al gran completo durante il Primavera 2012, roba grossa) riuscendoci però solo a metà. Da ascoltare a singhiozzi.

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