Suicidio: ‘possibile categoria antropologica’ di cui si straparla e mai si dice

Il suicidio (Carocci editore), scritto dallo psichiatra Mario Rossi Monti con la psicologa Alessandra D’Agostino, cerca di fare chiarezza su un fenomeno di cui si straparla, specie sull’onda di fatti di cronaca, ma mai con cognizione. In fondo il suicidio è una delle tante possibilità comportamentali dell’esistenza umana, una categoria antropologica estrema ma possibile.

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La vera storia di Babbo Natale, il dio dei bambini inventato dai grandi

La vera storia di Babbo Natale, scritto a quattro mani da un padre psicologo e un figlio antropologo, esplora la storia del Natale, simbolica e materiale, fino all’avvento di Babbo Natale, dio capace di sbaragliare qualsiasi concorrenza perché divinità dei bambini per eccellenza che non ha bisogno di religioni o fedi. In qualità di donatore bonario, Babbo Natale è l’unico sopravvissuto alla moria dei padri. Il libro ricerca i motivi per cui i bambini credono in lui e perché i grandi li educano dicendo bugie ‘a fin di bene’.

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Corpo, riflessione, immagine: una trinità di senso multiverso

Corpo, riflessione, immagine: un saggio originale e articolato a cura di Simonetta Putti e Ferdinando Testa da poco pubblicato dalla casa editrice Alpes, raccoglie contributi sul modo di declinare, integrare o far stridere l’imprescindibile “trinità” nella stanza dell’analista, nelle produzioni culturali di vario genere e negli ambiti del nostro vivere.

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Sesso e “fiasco”: la grande metafora corporea della difficoltà d’incontrarsi

Fu lo scrittore Stendhal a utilizzare la parola italiano “fiasco” per raccontare debacle sessuali. Un recente convegno a Roma ha fatto il punto sui disturbi sessuali senza dimenticare che le parole per definirli raccontano altrettanti disagi culturali. Una cosa appare evidente: disfunzioni sessuali sono sintomi che rivelano patologie dell’essere e della relazione.

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Fiabe sulla morte per imparare a vivere

Nell’interpretazione del teologo e psicoterapeuta Eugen Drewermann, le fiabe sulla morte dei fratelli Grimm (Edizioni Magi) diventano opportunità per ognuno di ripensare la propria vita. Dovrebbero essere, fiabe e loro interpretazione, una lettura obbligatoria almeno per i maggiori di anni 18. L’articolo è dedicato alla memoria dello psicoanalista, fiilosofo e poeta dell’anima James Hillman.

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