Songs For Imaginative People – l’indie rock di Darwin Deez

Darwin Deez

Probabilmente se evitasse il look da imperatore degli hipster, Darwin Deez verrebbe preso più sul serio. Invece no, i ricciolini, la canotta e i baffetti lo rendono quasi una caricatura mentre lui, diciamocelo, meriterebbe molto di più. Sì perché Song For Imaginative People (Lucky Number, 2013), questo il nome del suo nuovo lavoro, è ben più di un disco alla moda. Anzi, al contrario del look dell’autore, potrebbe risultare quasi anacronistico, per i suoni e le scelte estetiche delle singole canzoni. A dispetto di quello che si può credere questo è un album indie rock tout court, dove lo strumento principe, oltre alla bella voce del nostro, è la chitarra. Sì, ci sono sample (come nella bellissima traccia d’apertura (800) Human ), ci sono intarsi elettronici, ci sono finanche sporadiche sonorità 80’s (Moonlit), ma sono i riff e le ritmiche di chitarra a fare da collante al disco. In secondo luogo, ciò che rende questo album qualcosa al di fuori dell’ordinario, è la malinconia che si insinua in ogni pezzo, anche in quelli che sembrano più scanzonati e che si impone prepotente come un pugno in faccia. E i testi, complessi e arzigogolati, lo stanno a testimoniare, parlando delle difficoltà a cui qualunque rapporto umano, da quello amicale a quello amoroso passando per gli affetti familiari, va incontro. Nascono così pezzi suggestivi come Alice (da urlo i micro riff che incalzano nel finale ); la disperata Redshift – classica ballata elettrica; Free (The Editorial Me) – singolo a due anime, una incazzata e l’altra soffice e nostalgica; la trascinante All In The Wrist e la toccante Chelsea Hotel’s storia di un amore incondizionato e non corrisposto. Darwin Deez, in fin dei conti, ha questa capacità, che è grossa, quella di farti sentire le cose che canta e suona, e queste cose crescono mano a mano che gli ascolti continuano. Non c’è che dire, una bella sorpresa.

[soundcloud url=”http://api.soundcloud.com/playlists/3580631″]