Il Prepotente Ritorno degli Anni ’90


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L’avrete capito, ormai: molti degli abitanti di AtlantideZine hanno una nostalgia pazzesca degli anni della loro spensierata adolescenza, trascorsa negli Anni ’90 a far parte dell’ultima coorte di quella che i sociologi — ma soprattutto gli esperti di marketing — etichettarono convenientemente come Generazione X. Ebbene sì, siamo quelli che si emozionano ancora per i concerti delle vecchie glorie e quelli che non esitano a correre giù in cantina a riscoprire i vecchi nastri in occasione del ritorno (effimero?) delle audiocassette. Quelli che ogni volta che mettono piede in un negozio sportivo si lamentano per ore della scarsissima varietà di calzature per la pallacanestro oggi in commercio, e quelli che, nonostante gli anni passino inesorabili, continuano a dichiarare il proprio amore incondizionato per i prodotti culturali emersi in quel decennio.

Bene, se anche voi siete tra “quelli”, vi sarete accorti di come il 2013 sia un anno che sta provando in ogni modo a farci fare un bel viaggetto nei nostri ricordi. Sembra proprio che l’industria discografica in perenne crisi abbia deciso in blocco di solleticare il gusto agrodolce della nostalgia in tutti quegli ultratrentenni (o giù di lì) irrimediabilmente segnati dall’esplosione del rock alternativo avvenuta nei 90s. Un anno in cui tra anniversari e nuove uscite discografiche ci sentiamo catapultati indietro nel tempo, a riassaporare dischi indimenticabili e a rimuginare sul fatto che, in effetti, è passato un ventennio.

Non ci credete? E allora sentite un po’: all’inizio di Aprile ha dato inizio al tutto la riedizione (ovviamente in formato deluxe: doppio CD con una manciata di bonus tracks del mai concretizzatosi periodo-Lanegan, e obbligatoria testimonianza live in DVD) di “Above“, unica fatica discografica del supergruppo dell’epoca, gli sfortunati Mad Season; pochi giorni dopo, i Mudhoney hanno dato alle stampe “Vanishing Point“, nono capitolo della loro lunga storia discografica; il 17 Settembre è stato il turno di Mark Lanegan e della sua raccolta di cover “Imitations“, e siamo d’accordo che Mr. Lanegan spazi da tempo ben oltre gli stilemi del grunge, ma resta uno dei numi tutelari dell’alt-rock di quei tempi; il 24 Settembre è arrivata la re-release più attesa dell’anno, la colossale versione super-deluxe di “In Utero” dei Nirvana, che celebra il ventennale dell’album con un’edizione in triplo CD/LP (+ DVD, of course) stracarica di bonus tracks, demos, versioni live e mix alternativi (corredati di testimonianza diretta firmata Steve Albini); tra una decina di giorni vedrà la luce “Lightning Bolt”, decima fatica dei Pearl Jam; e infine, il 26 Novembre SubPop riproporrà i primi due EP dei Soundgarden, “Screaming Life” e “Fopp”, le cui edizioni in vinile sono da tempo fuori catalogo e che mai erano stati pubblicati in digitale. Come se non bastasse, la storia si ripete per filo e per segno, e, ora come allora, tutti sono pronti a sciacallare sulla vostra malinconia, per cui ecco Vogue (Vogue!) celebrare il ritorno dell’estetica grunge.

Insomma, un semestre che, a leggere i nomi sui dischi in uscita, sembra preso pari pari dal biennio 1993/94. Ma eccoci giunti al cuore della nostra selezione settimanale: tra agosto e settembre sono stati pubblicati ben cinque videoclip destinati a promuovere le uscite discografiche di cui sopra, e sono questi video ad essere raccolti nella nostra Top5. Vent’anni fa, quando ancora ne valeva la pena, ci saremmo sintonizzati su MTV, l’emittente che di gran lena batteva la grancassa del grunge. Oggi, almeno da quel punto di vista, ci adeguiamo ai tempi, e andiamo a pescare il tutto su YouTube.

#5: Mark Lanegan, “I’m Not the Loving Kind”

La malinconica, ruvida voce di Lanegan al servizio di un pezzo di John Cale, corredata dall’altrettanto malinconico video di un solitario cowboy a disagio tra le luci e gli eccessi di Las Vegas.

(via AlternativeNation)

#4: Soundgarden, “Halfway There”

Il ritorno dei Soundgarden al completo  ha anticipato i tempi rispetto alle altre uscite del 2013: “King Animal” risale, infatti, alle ultime settimane dello scorso anno. Ma per l’uscita del nuovo video Chris Cornell & soci hanno ben pensato di aspettare l’ondata settembrina.

(via Stereogum)

#3: Nirvana, “Heart-Shaped Box” (Director’s Cut)

Probabilmente ha il solo fine di cavalcare l’hype generato dalla riedizione di “In Utero”, e questa versione non si discosta molto da quella che abbiamo imparato ad apprezzare a suo tempo. Resta, tuttavia, una buona scusa per risentire uno degli inni di quegli anni.

(via Rolling Stone)

#2: Pearl Jam, “Sirens”

Avevamo dato notizia del primo singolo tratto dall’imminente “Lightning Bolt”. Ora che la data di uscita si avvicina, è il turno di questo secondo video, diretto da Danny Clinch e accompagnato da un breve documentario curato dallo stesso regista, nel quale i membri della band ci raccontano qualche retroscena sul nuovo album.

(via Billboard / Il Post)

#1: Mudhoney, “The Only Son of the Widow from Nain”

Delirante, oscuro, grottesco: un B-movie di due minuti e mezzo (o poco più). Che i Mudhoney ci abbiano regalato il video dell’anno?

(via Consequence of Sound)

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