Berlusconi supera la finzione

Un paio di mesi fa, terminata vittoriosamente la mia decennale lotta contro l’università, ho fatto un fioretto: mi sono ripromesso che mi sarei tenuto aggiornato sulle nuove uscite letterarie, soprattutto italiane, sfogliando le pagine culturali dei quotidiani e acquistando quei romanzi che, letta la loro recensione, maggiormente mi intrigavano.

Detto fatto. Il 6 settembre scorso, su Repubblica, usciva un ampio pezzo di Antonio Tabucchi in cui veniva incensato Dove eravate tutti (Feltrinelli, 2011), il romanzo d’esordio del giovane scrittore romano Paolo Di Paolo (1983), definito dall’autore di Sostiene Pereira e Notturno indiano, come un “felice ingresso in una narrativa impegnativa e matura, anche in virtù del complesso disegno con cui è costruito, con una storia che fa da sinopia a un affresco composto di notizie di giornale, di fotografie, di lacerti di realtà politico-sociale, di mitemi attuali, di idioletti epocali, di ciò che costituisce non soltanto il sapore ma lo Zeitgeist dell’epoca nostra.”

In breve, il romanzo di Di Paolo racconta, attraverso una serie di salti temporali, l’ultimo ventennio di vita del giovane Italo Tramontana – dal 1993, anno segnato dalla scomparsa di suo nonno e dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi, fino al 2011. Dove eravate tutti è fatto di un continuo intrecciarsi di privato e pubblico, di ricordi di famiglia scanditi temporalmente dai vari governi retti, via via più disgraziatamente, dall’attuale Presidente del Consiglio e da altre vicende di attualità – dall’attacco alle Torri Gemelle, alla nevicata su Roma del 2010 – tutte restituite attraverso le immagini di alcune prime pagine di quotidiani raccolti dallo stesso Italo, che del primo decennio degli “anni zero” vorrebbe fare l’oggetto della sua tesi di laurea.

Paolo Di PaoloBisogna ammettere, seguendo Tabucchi, che il romanzo è davvero felice quando prende in esame l’epoca berlusconiana e riflette su come il Cavaliere sia riuscito a farsi strada nelle menti delle persone senza che queste riuscissero minimamente ad opporglisi, completamente inconsapevoli di ciò che accadeva loro, vacanzieri forzati soggetti ad un televisivo lavaggio del cervello.  “Saliti sulla nave da crociera, abbiamo preso il largo – scrive Di Paolo utilizzando un’azzeccatissima immagine –. Diretti dove? Era impossibile capirlo. Ma siamo rimasti a bordo per vent’anni. Le vacanze erano finite, veniva da piangere a tutti, come in una pubblicità. Però qualcuno deve aver detto che si poteva restare. Si poteva non scendere più. Lui avrebbe continuato a intrattenere, a sorridere, a cantare. Un giorno, quando sembrava che tutto sarebbe durato così per sempre, il Capo sarebbe sceso.”

Il problema, però, è che Dove eravate tutti, come già detto, è fatto anche di una parte intima e famigliare – la vicenda di Italo, del suo difficile rapporto con l’altro sesso, di suo padre, professore in pensione frustrato oltre il limite dai suoi ex-allievi, e di una madre che, vittima di un ambiente casalingo invivibile, scappa a Berlino – che non regge e non riesce a destare l’interesse del lettore. Il protagonista è fastidiosamente inconsistente e troppo spesso cede a riflessioni “muccinesche” che mal si affiancano a quelle più mature e sottili sulla realtà socio-politica italiana. Gli altri personaggi passano tutti via veloci come le pagine del libro, senza lasciare traccia, tranne un paio: l’Assistente che non accetta la tesi su Berlusconi perché si è da poco candidato nelle fila del Pd, e lo stesso premier; tanto che si arriva all’ultima pagina più perché si spera che essi facciano nuovamente capolino nella vicenda, che non per sapere che ne sarà di Italo Tramontana e della bella e incostante Scirocco (stucchevole l’idea di dare agli innamorati due cognomi “ventosi”) che lo ossessiona da quando aveva dieci anni.

Un’altra nota a demerito, per finire, è data dall’infelice decisione di stilare a fine romanzo l’elenco di tutti i riferimenti letterari e culturali rintracciabili nel libro – proprio come si farebbe in una tesi di laurea attraverso le note –, togliendo così al lettore il gusto di andarseli a scovare da sé.

Titolo: Dove eravate tutti
Autore: Paolo Di Paolo
Editore: Feltrinelli
Dati: 2011, 224 pp., 15,00 €

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