Terre lette, storie viste: viaggio in Marocco sulle tracce degli scrittori (parte prima)

È stretto, naturale, quasi inevitabilmente istintivo il rapporto tra il viaggio e la scrittura. Lo scrittore è un viaggiatore, di luoghi reali o di luoghi inventati, si tuffa nella realtà per dar vita a storie immaginarie o racconta storie vere che in chiave letteraria brillano e odorano di fantasia. Esploratore dell’anima, quando il suo viaggio è anche un viaggio fisico, si lascia invadere da tutte le luci di un paese: osserva, partecipa, coglie la bellezza, la follia, i misteri di un luogo, e non può che sentire l’esigenza di comunicarli attraverso quelle parole in grado di avvicinare tempi e spazi. Scrittori in viaggio, ma anche viaggiatori in compagnia degli scrittori. Perché in questo indissolubile rapporto di reciprocità fra il muoversi e lo scrivere, talora il viaggiatore si ritrova con la penna in mano a improvvisare diari, resoconti, impressioni; talora invece si lascia meravigliare dai racconti riguardanti il luogo in cui si trova, racconti prima solo letti e che riaffiorano nella memoria perché si accordano perfettamente alla visione davanti a lui. Ed è così che ho visto il Marocco: frammenti di libri che si sono materializzati davanti ai miei occhi, emozioni di altri che all’improvviso sono diventate anche le mie emozioni, istanti congelati in una collezione di istantanee. Scoprire un paese riempie di stupori, ma scoprirlo attraverso i libri ti fa sentire parte di esso.[flgallery id=4 /]

CONTINUA – Parte seconda

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