Essenze e profumi: la meraviglia dei sensi proviene dall’antico

Odoravan d’unguento chioma e seno:
anche un vecchio ella avrebbe innamorato

Archiloco

“Avverto una sensazione di acqua e sapone sul fianco sinistro … c’è una donna …”. Così Al Pacino, in una scena sensuale del film Scent of a woman, porta l’attenzione sul profumo come elemento dominante del momento vissuto. Non è un profumo libero, ma legato ad una donna, che l’avvolge in quella seduzione intrigante propria del mondo femminile. Senso, sensismo, sensazione sono termini che rimandano alla conoscenza sensibile nel suo complesso, come indicano gli etimi latino (sensus) e greco (aìsthesis), da cui derivano. Del resto attraverso la meraviglia dei sensi si costituisce la nozione fra corpo ed Io, come insieme persistente di dati sensibili.

L’essenza profumata scatena la percezione, ravviva la mente, accompagna i rituali quotidiani. Tutto ciò ha una matrice arcaica e lo studio di Giuseppe Squillace, Il profumo nel mondo antico, è una sorta di gnoseologia del sensismo, in cui incenso, cardamomo, mirra, rosa, cassia e altre sostanze aromatiche sono le vere protagoniste del testo.

Il libro contiene l’edizione, per la prima volta tradotta in italiano con testo greco a fronte, del trattato di Teofrasto Sugli odori, accompagnato da una selezionata raccolta di brani della letteratura greca e latina, dedicati al tema della profumeria. Ed è proprio per il tramite di una traduzione rigorosa che vengono sottolineate le funzioni degli aromi, degli incensi e dei profumi nell’antichità.

L’attenzione di Teofrasto non si limita ad una classificazione dei materiali con cui le fragranze vengono composte, ma si concentra sul modo e sulle combinazioni adeguate per trovare l’armonia degli elementi.
Il testo del filosofo greco è una ricerca dell’essenza della materia da amalgamare, e il traduttore riesce con scientificità a fare emergere questo aspetto sia nella cura dei termini, sia nell’appendice documentaria.

In quest’ultima sono presenti i nomi dei profumieri antichi, antiche ricette di bellezza, oli speciali e vini aromatici, le vie percorse dalle spezie provenienti dall’Oriente (preziose per la comprensione del mondo antico sono le cartine proposte dall’autore), e i miti.

Dagli incensi, custodi di un’altissima percentuale di essenza, arsi nei bracieri sorgono come Elisir di parole miti di amore, morte, seduzione: Mirto, Giacinto, Adone e Mirra, Eco e Narciso e la Fenice.  Il libro di Squillace, inebriato di viole e  zafferano, non ha confini né spaziali né temporali, proprio come l’arte della profumeria e come tutto ciò che coinvolge profondamente i sensi.
Un libro, per certi aspetti, senz’altro impegnativo, tecnico (tecnicismo comunque appropriato da parte dell’autore, Ricercatore di Storia Greca, che dota il suo testo anche di un indice delle fonti letterarie ed epigrafiche e di una bibliografia corposa e aggiornata), ma sorprendente, perchè nella ricerca antica della combinazione di profumi si ritrova la stessa pulsione della modernità: stimolare i sensi, attraverso il meraviglioso uso degli elementi naturali.

AUTORE: Giuseppe Squillace
TITOLO: Il profumo nel mondo antico
EDITORE: Olschki
DATI: 2010, pp. 280, € 22,00

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