Kiss me, hold me and never, never let me go

Non lasciarmi è un film che ho atteso con una certa curiosità perché è tratto dal romanzo di uno scrittore straordinario, l’anglo giapponese Kazuo Ishiguro.
Se pensate che il suo nome non vi dica nulla, aggiungerò che è l’autore di altri ottimi romanzi tra cui brilla Quel che resta del giorno, da cui James Ivory ha tratto un notevole film con Anthony Hopkins e Emma Thompson.
Come i migliori narratori, Ishiguro ha saputo trovare un difficile equilibrio tra la continuità di stile e la necessità di rinnovarsi. Il risultato è una storia intensa e originale capace di sorprendere il pubblico.

Ad essersi cimentato dietro la macchina da presa con l’ultimo romanzo di Ishiguro è Mark Romanek, non esattamente un grande nome del cinema ma un regista di video musicali piuttosto richiesto dalle grandi star.
Quando Non lasciarmi inizia, la prima impressione è che questa storia fluttui nelle stesse atmosfere e negli stessi temi cari a James Ivory e ai suoi emuli: sentimenti complessi – spesso difficili da esprimere -, un passato non troppo remoto, la (apparentemente) rasserenante campagna inglese.
Il film, infatti, ci porta in un grande e bell’edificio che somiglia ad una scuola privata in cui ragazzini e ragazzine condividono gli alloggi, seguono le lezioni e indossano la stessa divisa. Sembra la storia di tre adolescenti i cui rapporti sono tanto stretti quanto complicati: Cathy, Ruth e Tom.

Ma una leggera sensazione di inquietudine ci dice, irrazionalmente, che c’è qualcosa che non va, come se un piccolo campanello continuasse a suonare, ripetendoci che le cose non sono come sembrano.
Il nostro intuito ha ragione, perché questa non è affatto una storia sentimentale. Cosa accada in questa scuola e chi siano questi ragazzi non è un mistero da svelare alla fine del film: uno dei personaggi lo declama molto chiaramente dopo i primi quindici, venti minuti. Tuttavia preferisco mantenere questo piccolo segreto per non sciuparvi quel senso di sottile disagio, che è uno degli effetti più riusciti di tutto il film.
Dico solo che questi tre studenti, e i loro compagni, non sono come gli altri: devono seguire regole molto rigide, non possono frequentare gli altri ragazzi e, soprattutto, sanno di non dover vivere a lungo.
La storia immaginata da Ishiguro è poetica e straziante, ma, soprattutto, fa nascere moltissime domande a cui, forse, dobbiamo ammettere di non avere risposta.

Quello che sembrava un melodramma intimista si trasforma nel più inatteso film di fantascienza che poteste immaginare, in cui la componente fanta-scientifica, con i suoi paradossi, nulla toglie all’intensità dei sentimenti raccontati.
Credo che questo film avrebbe potuto essere un capolavoro. L’idea di fondo è fortissima, la commistione di generi perfetta. Ma purtroppo Mark Romanek non è James Ivory e, anche se la regia nel complesso è piuttosto buona, la sceneggiatura risente di qualche caduta qua e là. I delicati rapporti fra i tre ragazzi, ad esempio, sembrano liquidati un po’ troppo in fretta. Certo non è facile restituire al cinema la complessità delle motivazioni che si celano dietro il comportamento di questo o di quel personaggio, ma, forse, è proprio qui la differenza tra uno sceneggiatore di talento e un buon professionista. Pur essendo il fulcro di una storia incredibilmente coinvolgente, il triangolo che unisce, e separa, le vite di Cathy, Ruth e Tom a volte risulta banalizzato e ricondotto tendenzialmente allo schema “lui, lei, l’altra”. La recitazione un po’ troppo sopra le righe di Keira Knightly da questo punto di vista non aiuta affatto.

Ma, superata la delusione di non essere di fronte a un nuovo Quel che resta del giorno, Non lasciarmi resta comunque un titolo che merita assolutamente la visione.
Non lasciarmi
è un film a cui, lo vogliate o meno, continuerete a pensare a lungo dopo averlo visto. Qualcosa di quelle immagini, di quella storia agghiacciante vi rimarrà attaccato addosso e continuerà a risuonare nel vostro animo.
Ripenserete allo sguardo di Tom che affronta una morte a cui è stato preparato fin da ragazzino o alle lacrime di Ruth che vorrebbe aver avuto più tempo.
Ma nessuno, quando arriva il suo momento, pensa che il suo tempo sia stato abbastanza.

 

Non lasciarmi (Never let me go), USA/GB 2010
regia: Mark Romanek
con: Carey Mulligan, Andrew Garfield, Keira Knightley
20th century fox
103 minuti
nelle sale dal 25 Marzo 2011