Fino alla porta dell’Inferno

Auguste Rodin, Bambini che si abbracciano, variante, gesso dipintoDel fatto che si tratti di una mostra importante lo si può capire anche solo facendo un giro sul sito internet ad essa dedicata (www.mostrarodin.it). Poi, se ancora prima di visitarla vi capitasse tra le mani il curatissimo catalogo Allemandi che l’accompagna, non avreste più dubbi sul fatto che valga la pena fare una scampagnata fuoriporta fino a Legnano, nonostante la nebbia, la pioggia o la neve, anche se non siete dei fanatici dell’abusata arte francese della seconda metà dell’Ottocento o di inizio Novecento – periodo spremuto fino all’eccesso per quanto riguarda la pittura: gli impressionisti sono ovunque e non manca anno che Monet o Cézanne non vengano celebrati con iperpubblicizzate personali più o meno deludenti. Era ora che anche a questo grande genio della scultura venissero resi gli onori che gli spettano e i curatori della mostra – Aline Magnien, direttore delle collezioni del Musée Rodin di Parigi, e da Flavio Arensi, direttore di SALe (Spazi d’Arte Legnano) – hanno davvero fatto un ottimo lavoro.

L’allestimento si avvale di centoventi opere, tra cui sessantacinque sculture, ventisei disegni e diciannove dipinti che restituiscono con dovizia di particolari la ricerca artistica di Auguste Rodin, dai primi passi mossi tra prove di pittura e scultura, fino agli anni Ottanta dell’Ottocento, periodo in cui gli venne commissionato uno dei suoi immensi capolavori, La porta dell’Inferno, che lo tenne impegnato fino alla morte.

Auguste Rodin, Il PensatoreAuguste Rodin, Giardiniere coi Titani, terracottaAuguste Rodin, Eva, bronzoAuguste Rodin, Donna accovacciata

Se di recente vi fosse capitato di passare da Parigi e in questa breve visita aveste avuto la possibilità di condensare in un’unica giornata una visita al Musée d’Orsay ed una al Musée Rodin, allora avreste avuto la fortuna e il piacere di vedere questa monumentale opera sia nella sua versione in gesso, che in quella in bronzo, e sareste rimasti affascinati dai particolari e dalle figure che appaiono e scompaiono in una marea magmatica, e tra tutti i personaggi, più di tutti vi avrebbero colpito Le tre ombre, per la loro tensione e la loro enigmaticità, e qui a Legnano potrete godere della vista della loro versione in grande scala. E tra tutti i disegni preparatori e i dipinti, che certamente sono interessanti in un’ottica genealogica, ma non così incisivi per il loro valore artistico, non potrete fare a meno di gioire alla vista di capolavori assoluti quali Il pensatore, Il bacio, Eva, l’Uomo che cade e l’Ugolino. Sarebbe come se in una sola mostra dedicata a Monet si potessero ammirare Impressione, sole nascente, La cattedrale di Rouen, Il parlamento di Londra, le Ninfee e i Papaveri. Per una mostra del genere ci sarebbe sempre la coda all’ingresso e certamente questa Rodin, le origine del genio si meriterebbe un altrettanto copioso afflusso di pubblico.

Rodin, le origini del genio – a Legnano, Palazzo Leone da Perego, fino al 20 marzo 2011