Se il rapporto col partner va in malora, forse era ora, forse serve una crociera, forse hai sbagliato figura geometrica

Se una o più volte nella vita si incappa nell’abbraccio sbagliato, è perché non riconosciamo la figura geometrica che ci si presenta come partner, magari conosciamo tutto dei suoi calli e corpi cavernosi, ma non della sua geometria interna. Pensiamo sia un’ascia e invece è un cerchio e viceversa. Noi stessi non sappiamo bene che figura siamo, ma constatiamo la figura e la fine che facciamo con l’altro quando le uova si rompono destrutturando ogni geometria. Ne è convinto Evaldo Cavallaro, ipnologo, formatore e motivatore (difficile motivarsi in questa Italia) e altro ancora, life coach, come si usa dire, che si ispira alla psicologia analogica, ovvero quella che ha le basi epistemologiche nella psicologia cognitivo-comportamentale, che utilizza la comunicazione non verbale e i segnali emessi (anche di fumo) e studia il funzionamento emotivo-analogico-non verbale-simbolico-olistico dell’inconscio nostro e altrui.

Insomma quella psicologia che piace tanto, tra l’altro, ai venditori di ogni genere e categoria merceologica, ai pubblicitari, ai politici che frugano nel nostro inconscio e caricano i fucili della propaganda a messaggi subliminali, mai sublimi.

In molti hanno capito che l’inconscio non mente, quasi mai, a parte quello di affaristi e volponi politici, e se riconosci i turbamenti del prossimo tuo, l’emotività e la personalità, lo hai nel sacco.

Che ci piaccia o no, siamo riconducibili a mappe psicologiche d’appartenenza, tipologie che sempre rimandano al vissuto emotivo (santa famiglia) e si distinguono (di massima) in conflittuale padre, conflittuale madre, conflittuale ego-maschio, conflittuale ego-femmina.

Che ci piaccia o no, comunichiamo a livello inconscio continuamente ciò che vogliamo e ciò che non vogliamo; facciamo scelte che non appartengono al livello di ragione; ci abbiniamo a individui che la mente repelle ma che l’inconscio cerca per le sue ragioni irragionevoli. Per dare gli abbracci giusti, insomma, bisogna riconoscere la struttura di personalità dell’altro e insieme la nostra.

Pensavate di starvene al sicuro con i vostri schemi mentali collaudati? Macché! Valutate se siete distonici dell’essere o distonici dell’avere, innanzitutto, consiglia il life coach Evaldo. La distonia è una disarmonia riferita al desiderio o al possesso.

I distonici nell’essere hanno un inconscio a cui piace rinviare, lamentarsi, non essere mai contenti né appagati.

I distonici nell’avere vogliono tutto e subito, se no lasciano perdere e passano appresso. Avanti un altro.

Consiglia il coach Evaldo: ai distonici dell’essere bisogna dare poco, e poco a poco e dopo, sempre! Ai distonici dell’avere devi dare tutto subito, se no li perdi. E se proprio quel giorno che devi dare tutto e subito hai una dissenteria acuta o qualche altra sciagura fisiologica? Questo la scienza non lo dice, non lo spiega, non si misura con gli accidenti quotidiani.

Ma non è finita qui. Entrano in gioco altre categorie concettuali mai pensate. Gli stimolatori inconsci sono i nutrimenti emozionali di cui ognuno ha bisogno per sentirsi bene. Attenzione che se l’inconscio non è appagato a livello emozionale, comincia a nutrirsi di cibo spazzatura, junker food e diventa obeso.

Chi cerca lo stimolatore asta, sul modello paterno (povero padre), ama essere trattato male, ruvidamente, è per l’abbraccio freddo e distaccato; chi cerca lo stimolo triangolo è alla ricerca di un partner materno, caldo e protettivo a cui però si delega ogni responsabilità e perciò gli si conferisce sommo potere; chi vuole lo stimolo cerchio in realtà è un egocentrico. Attenzione poi alla combinazione delle categorie.

Anche l’alimentatore, che non lo sappia l’elettricista, nel gioco della relazione riveste la sua importanza. Può essere anche lui asta, triangolo, cerchio, a secondo della modalità. Bisogna che stimolatore e alimentatore vadano a incastrarsi, un gioco di combinazioni inconsce eppure perfette.

A questo punto si consiglia di chiedere subito prima del primo incontro, al presunto partener chi esso sia, che figura sia o da chi si senta stimolato. Si potrebbero fare anche censimenti, istituire albi, inserire le caratteristiche inconsce nelle generalità dei documenti, fare compilare schede agli accoppiandi. La casistica è ancora tutta da inventare.La scienza è fresca fresca. Pochi i suggerimenti da dare.

Il buon senso suggerisce massima prudenza verso chi si dichiara stimolato dal rombo: potrebbe chiedervi di andare a cena in un costoso ristorante di pesce sul mare. Potreste chiudervi a riccio e innalzare l’ascia di guerra da lì in avanti.

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