Un anno in uno scatto
Il premio World Press Photo è uno dei piu importanti riconoscimenti del fotogiornalismo mondiale.
Le immagini, scelte da una giuria indipendente formata da esperti internazionali, sono le più rappresentative tra quelle che, per un anno, hanno accompagnato gli avvenimenti del nostro tempo.
Le categorie sono molteplici: si va dall’attualità alla natura passando per lo sport e lo spettacolo.
Il premio “Foto dell’anno” è andato al giovane napoletano Pietro Masturzo che con la sua foto intitolata Dai tetti di Teheran ha immortalato un pezzetto di storia in uno scatto, ritraendo alcune donne urlanti contro il neo ri-eletto Mahmoud Ahmadinejad da un tetto di Teheran durante la notte seguente alle contestatissime elezioni in Iran.
La funzione fondamentale del fotogiornalismo è quella di aggiungere nuove prospettive alle notizie che ci arrivano quotidianamente e che spesso, limitandosi a scorrere in stringhe di testo sugli schermi, passano inosservate: un’immagine può svelare verità impossibili da raccontare con le parole, usa un linguaggio universale che non ha bisogno di concentrarsi, o di interpreti: è immediata, scevra dai fraintendimenti. Come potrebbe essere frainteso l’abbraccio di una madre al soldato di ritorno dall’Iraq, mutilato, inerme, di nuovo bambino?
La giuria del premio riserva una menzione speciale a una foto rappresentativa degli eventi dell’ultimo anno, che sia stata scattata, però, da un non professionista: quest’anno è stata assegnata all’anonimo che filmò la morte di Neda Soldan, la ragazza uccisa in Iran mentre partecipava alle contestazioni contro l’elezione di Ahmadinejad. Prima d’ora il premio era stato assegnato solo all’autoscatto dell’uomo sulla luna.
Tra i fotografi premiati nelle varie categorie quest’anno ci sono nove italiani, ma la partecipazione al concorso in generale è cresciuta in modo considerevole; sono arrivate foto da tutto il mondo, in particolare dalla Cina, e un numero consistente di foto è arrivato dall’Africa.
Da oggi fino al 6 giugno il Museo di Roma in Trastevere ospiterà la mostra dedicata al Premio World Press Photo 2010. Questa mostra non è solo una galleria di immagini, è piuttosto da intendere come un intenso documento storico grazie al quale rivivere in maniera partecipativa gli avvenimenti cruciali del nostro tempo e per fissarli nella memoria.
Alcune immagini s’incuneano nella memoria per il loro cristallizzare in sé la morte, la compassione, la crudele potenza della natura, la vulnerabilità degli esseri viventi: una giraffa giace priva di vita sul letto riarso di un fiume in Kenya; in una terra che è ritratta desolata, abbandonata, priva di risorse, bisognosa di interesse e aiuto.
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