Addio alle tariffe postali agevolate. Cultura e solidarietà immobilizzate.

La vicenda avrebbe del ridicolo, se non fosse che in Italia resta ormai ben poco da ridere. Le date, in particolare, sono significative. Saltando, vista “l’urgenza” del provvedimento (?), tutti gli ostacoli frapposti da quelle “pastoie” che sempre impediscono lo svolgimento di una corretta amministrazione del nostro bel Paese, con decreto interministeriale 30 marzo 2010 (pubblicato, con insolita velocità, sulla Gazzetta Ufficiale già il giorno successivo), si stabilisce fino al 31 marzo 2010 la validità delle tariffe postali agevolate per le spedizioni di prodotti editoriali. Ad esse sono collegate anche le tariffe delle pubblicazioni non-profit; insomma, se siete un’associazione di assistenza umanitaria, di volontariato, oltre che di promozione culturale in genere, grazie ai ministri Scajola e Tremonti pagherete, per inviare comunicazioni di qualsiasi tipo, il 700% in più.

Viene certo da pensare ad osservare come i due settori colpiti dal provvedimento-fulmine siano proprio il sociale e il culturale, e che, dal nostro illuminato Governo, nessuna voce di tali settori si alzi, in merito.

Sulla rete è immediatamente montata la protesta.

Qui trovate la petizione lanciata dal settimanale Vita per il ripristino delle tariffe.

Di seguito riportiamo invece il comunicato degli editori contenuto nel gruppo facebook “Ridateci le tariffe postali agevolate” ed inteso al medesimo scopo:

Al Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola
Al Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti

OGGETTO: ABOLIZIONE TARIFFA EDITORIALE RIDOTTA ATTRAVERSO DECRETO 30 MARZO 2010 TARIFFE POSTALI AGEVOLATE PER L’EDITORIA. (10A04046) (GU N. 75 DEL 31-3-2010 )

Signori Ministri,
come noto, attraverso il Decreto 30 marzo 2010 Tariffe postali agevolate per l’editoria. (10A04046) (GU n. 75 del 31-3-2010) il Ministero dello Sviluppo Economico insieme al Ministero dell’Economia ha sospeso sine die dal 31 marzo 2010 e potenzialmente eliminato la Tariffa editoriale ridotta per gli editori con decreto interministeriale, causando di fatto un aumento medio del 700% nei costi di spedizione.
Le case editrici, soprattutto quelle piccole e indipendenti, sopravvivono senza incentivi statali di nessun genere, tengono duro anche durante la crisi, scommettono sulle librerie e sui lettori e diffondono cultura, pluralità di opinioni e sapere, pur in assenza di una seria legge a sostegno della loro attività, come avviene invece nella maggior parte dei Paesi europei.
Come potranno svolgere ancora il loro fondamentale ruolo sociale se saranno costrette a ridurre in modo insostenibile i loro margini? Dovranno rifarsi sulle librerie e sui lettori in un cieco circolo vizioso che già ora identifica l’Italia come uno dei paesi con il minor consumo culturale?
Ogni giorno che passa in questa situazione porta agli editori un rilevante danno economico.
Chiediamo quindi al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro dell’Economia di ripristinare immediatamente le tariffe postali agevolate e di convocare un tavolo con la partecipazione sia delle associazioni degli editori sia dei rappresentanti di quella pluralità di soggetti indipendenti da essi non interamente rappresentati e a cui noi vogliamo dare voce.
Cordiali saluti

Nella sua formulazione, il comunicato richiede l’adesione esclusivamente degli editori; tuttavia, non sarebbe male (crediamo) che anche i lettori inviassero ai due indirizzi che riportiamo qui sotto il loro parere su questo ennesimo provvedimento penalizzante nei confronti dei pilastri di qualsiasi società che si definisca civile.

Per non lasciare che, un giorno dopo l’altro, la quantità d’aria che ci rimane sia sempre meno.

MINISTERO DEL TESORO
Capo di gabinetto fax 06.47614249
Capo segreteria particolare fax 06.4743449

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Viceministro Paolo Romani Fax: Fax 06 6781554
Capo Segreteria Fax: 06 6781554

Viceministro Adolfo Russo Fax: 06 59647504
Capo Segreteria Fax: 06 59647482

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