Sotto terra. Tesori di Roma

“Io poi alla Suburra preferirei persino Procida. Si è mai visto luogo, per quanto misero, desolato, che non sia preferibile al terrore continuo degli incendi, dei crolli, ai mille pericoli di questa città tremenda, dove nemmeno in pieno agosto sfuggi al vociare dei poeti? … A Roma non c’è piú posto per un lavoro onesto, non c’è compenso alle fatiche; meno di ieri è ciò che oggi possiedi e a nulla si ridurrà domani; per questo ho deciso di andarmene … mi reggo bene sulle gambe e senza appoggiarmi a un bastone: giusto il tempo per lasciare la patria.”

Quanti degli attuali abitanti di Roma non hanno pensato la medesima cosa – forse con parole diverse – almeno una volta nella vita?  Eppure, chi scrive è vissuto nel primo secolo dopo Cristo e fu poeta e retore romano: Decimo Giunio Giovenale.
In occasione dell’evento itinerante “Roma nascosta. Percorsi di archeologia sotteranea” è possibile riscoprire una città inedita e, al tempo stesso, familiare. Un monito ai romani di oggi, che hanno ormai dimenticato di vivere in un posto unico al mondo che dovrebbero custodire come un tesoro.

Giunta alla seconda edizione, l’iniziativa promossa dal Comune di Roma e sostenuta da numerose istituzioni di prestigio, vede coinvolti studiosi e archeologi che organizzano, accompagnano, spiegano.
Sono stati aperti al pubblico in contemporanea oltre 40 siti archeologici, alla modica cifra di 5 euro: dai Fori  Imperiali alle Catacombe di Priscilla, dalle Tombe latine agli Scavi soto la Basilica di San Giovanni in Laterano.
Molti dei tesori di Roma sono abitualmente inaccessibili, altrettanti sono sconosciuti ai più. Quasi sempre sui siti di interesse storico-culturale sono sorti nuovi edifici, anche abitazioni.
In un dedalo di vicoli che hanno preservato una surreale quiete, a ridosso dell’affollata via Arenula e in prossimità della modaiola piazza di Campo de’ Fiori, sorge Palazzo Specchi, un edificio di epoca medioevale. Un restauro della fine degli anni ’70 ha portato alla luce un complesso di epoca domizianea (51-96 d.C.).

A poco più di otto metri sotto il manto stradale, dove oggi sorge la Biblioteca centrale dei Ragazzi, è stato rinvenuto un impianto di magazzini. Si tratta di un ampio deposito voluto dall’imperatore Domiziano in occasione di un più ampio progetto urbanistico.  Al livello immediatamente superiore e in un’epoca successiva (circa un secolo dopo) ecco l’insula romana.

L’insula, una sorta di condominio ante-litteram, era un edificio popolare che si sviluppava su più piani. Ben conservati, i resti permettono di intuire come vivevano i nostri predecessori e una voce narrante ricorda quanto Roma fosse una città difficile, insicura, estremamente buia. Chi potrebbe, oggi, immaginare il centro di Roma immerso nel buio più completo (qualcuno forse ricorderà l’apocalittica prima notte bianca)? Gli incendi erano frequenti e violenti (probabilmente anche per i tentativi di “arginare” l’oscurità) e le attività di ricostruzione erano divenute assai lucrose, data la selvaggia urbanizzazione dell’epoca.

Al termine del percorso sotteraneo, molto istruttivo, quello che resta è la sensazione di già vissuto: come dire, si succedono re, imperatori, sindaci … e duemila anni dopo poco è cambiato in termini di difficoltà della vita comune.

La visita sotto Palazzo Specchi è stata organizzata dall’associazione Res Antiquae che offre, fra l’altro, un ricco programma di iniziative culturali per tutta l’estate 2010.

Roma Nascosta. Percorsi di archeologia sotteranea
II Edizione – 2010
a cura di Zètema Progetto Cultura
Roma, 28/05/10 a 06/06/10
5 euro con prenotazione