Meditazione: lo psicofarmaco di ‘ultima generazione’ ha 7 mila anni

L’Oriente incontra l’Occidente: questo il titolo di una tavola rotonda che si è svolta davanti a una platea di psicoterapeuti cognitivo-comportamentali nell’ambito del convegno a Pescara organizzato dall’Aiamc. Tra i relatori: psicoterapeuti che praticano la Mindfulness per sé e per i propri pazienti; un illustre maestro di yoga con quasi 50 anni di esperienza; uno psicoanalista junghiano iniziato al buddismo tibetano;un’avvocatessa dello Stato esperta di simbolismo ermetico. L’indicazione chiara e forte: raccordarsi alle indicazioni delle antiche scienze della mente orientali per fondare una psicologia integrata e ‘spirituale’.

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La vera svolta in psicoterapia la propone il dottor Buddha: medita che ti passa!

Benessere e consapevolezza – Nuove tendenze nell’approccio cognitivo e comportamentale, è il titolo di un convegno organizzato dall’Aiamc (Associazione italiana di analisi e modificazione del comportamento) che si è svolto a Pescara dal 25 al 28 ottobre. Al centro delle numerose relazioni di esperti e ospiti internazionali, le terapie basate sulla Mindfulness e l’Act, ultima nata tra le terapie cognitivo-comportamentali di terza generazione. La Mindfulness segna l’incontro tra Oriente e Occidente: si raccorda con la meditazione yoga, il buddismo, lo zen, è una psicoterapia basata sulla meditazione, alla portata di tutti, e insieme una possibilità di vivere in maniera consapevole. E così la psicologia occidentale, a lezione dal dottor Buddha, scopre che la via della guarigione è calmare la mente, non voler controllare la realtà, vivere nel qui e ora con atteggiamento compassionevole e gentile.

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Scrivere non è un hamburger (la cottura richiede più tempo) ma può diventare un atto religioso

Scrivere zen, manuale di scrittura creativa è ormai un grande classico, unico nel suo genere, inconfondibile e inimitabile, che non inveAcqyucchia, o se lo fa, ci guadagna. Realizzato da Natalie Goldberg, continua ad essere indispensabile per chi pratichi o voglia praticare la scrittura certo non per sguinzagliare il proprio narcisismo, ma come forma di meditazione secondo gli insegnamenti del buddismo zen.

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