Personaggi letterari a tavola e in cucina

Leggo libri di cucina e sulla cucina per coltivare un piacere che è del palato e che, ho imparato ad apprezzarlo, mi nutre l’anima. Ne ho letti molti: le guide moderne, i ricettari classici, quelli di “una volta”, ritrovati negli scaffali della nonna, quelli che, spesso con buoni risultati, indagano sulla più profonda essenza che è tipica dell’arte culinaria e quelli che affondano le radici nella storia culturale, antropologica o linguistica di un paese.

Mai, fino a pochi giorni fa, mi ero imbattuta in un tale capolavoro di prosa elegante, invenzione letteraria, critica competente, chiarezza di esposizione e gusto gourmet condensato in un unico testo. Il libro ce lo serve Sellerio, la cuoca, autrice  e nutrice, è Maria Grazia Accorsi. Si tratta di Personaggi letterari a tavola e in cucina.

La nostra letteratura contemporanea indugia spesso, e ne siamo grati!, sulla preparazione dei pasti, sui colori, gli odori, gli ingredienti addirittura, dei cibi. Personaggi letterari celebri e no masticano lentamente o trangugiano, preparano, raccontano di cibi, assaporano e trasmettono gusti e odori, colori e sensi.

Così non era nella letteratura del passato – osserva l’autrice – in cui il cibo era trattato distrattamente, nominato come contorno all’immagine complessiva, considerato di sfuggita. Lo sforzo, assolutamente ben riuscito, è quello di collocare la presenza del cibo in un sistema critico consapevole.

La Accorsi, docente di Letteratura italiana all’università di Bologna, approccia testi letterari differenti per temi, contesto, stile, luogo d’origine, storia letteraria e ad essi s’accosta con curiosità, rinarrandoci i passi culinari con uno stile avvincente, chiaro, elegante e colto. La cucina diventa linguaggio e caratterizza ciascun autore: «ogni scrittore ha il suo linguaggio privato, il suo cosiddetto idioletto, e quindi avrà anche la sua “ideocucina” e utilizzerà questo speciale tipo di descrizione nella stessa accezione personale in cui impiega tutti gli altri strumenti e stilemi». Dal macro contesto in cui la critica letteraria inserisce ciascun autore si può quindi “facilmente” accedere a un gustoso e particolare microcontesto, quello culinario, che di ognuno di essi ci svela abitudini, storia familiare, esperienze individuali o collettive.

Grazie ai passi selezionati l’autrice ricostruisce (non tralasciando alcun dettaglio) la ricetta dei pasti consumati, nominati o preparati e ne svela ingredienti e procedura di realizzazione. Avremo, quindi, la possibilità di realizzare la gustosa minestra che costituiva la misera cena del Capitan Fracassa di Gautier, o scoprire la fragrante semplicità del pane che la Carlotta di Werther (e di Goethe) serve come merenda ai propri, e numerosi, fratellini; di gustare, con l’ausilio di un camino, i galletti allo spiedo girato instancabilmente da Carlino nella cucina del castello di Fratta o di preparare i muffin che la zia Chloe prepara ne La capanna dello zio Tom.

Una storia del cibo nella letteratura – dice la Accorsi – , ancora da scrivere, aiuterebbe a capire di più i testi e gli autori, gli uomini del passato e del presente, oltre a contribuire a far leggere la letteratura in una dimensione di concretezza e umanità che sembra ormai pochi le riconoscano.

Questo testo, assieme al successivo Frittate d’autore, ne è, a mio parere, un gustosissimo antipasto.

Titolo: Personaggi letterari a tavola e in cucina. Dal giovane Werther a Sal Paradiso
Autore: Maria Grazia Accorsi
Editore: Sellerio
Dati: 2005, 264 pp., 16,00 €

Acquistalo su Webster.it

One thought on “Personaggi letterari a tavola e in cucina

I Commenti sono chiusi.