Il Diacono di Andrea G. Colombo: ovvero, l’horror italiano

Tempo fa recensivamo da queste parti le Tecniche di resurrezione di Gianfranco Manfredi, che (insieme al loro fratello maggiore Ho freddo) davano una bella spallata a chi ancora intendesse intonare il Requiem delle potenzialità del genere gotico nel descrivere e interpretare la realtà. Ora Il Diacono di Andrea G. Colombo ne assesta un’altra a chi si ostina a credere che, se si vuole leggere un horror degno di questo nome, l’Italia sia l’ultimo posto dove andare.

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L’odore di chiuso delle ricche stanze di una nobiltà decadente non proviene dalle cucine

Distante per ambientazione, siamo nel 1800, dalla serie dei vecchietti del BarLume (edita sempre da Sellerio), Odore di chiuso conserva l’umorismo insolente e l’ingegnosità dell’intreccio di Marco Malvaldi e presenta un protagonista d’eccezione: Pellegrino Artusi, autore del celebre La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene

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